È un'Università unica al mondo che forma una nuova figura professionale: il gastronomo. Le sue competenze sono nell’ambito agro-alimentare, con lo scopo di indirizzare la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo verso scelte corrette e utili a creare un futuro sostenibile per il pianeta.
Vi portiamo alla scoperta dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna.
L’ateneo propone una vasta offerta didattica: un corso di Laurea triennale in Scienze Gastronomiche, un corso di Laurea magistrale in Gestione del patrimonio gastronomico e turistico e quattro Master in lingua inglese.
La peculiarità dei suoi corsi attrae studenti da decine di paesi diversi, interessati all’originale progetto formativo che coniuga studio e pratica, libri e testimonianze di vita, scienza, cultura manageriale, sapere artigiano e contadino, oltre all’esperienza dei viaggi didattici che favoriscono l’incontro con chi produce, le aziende dell’agro-alimentare, i territori di ogni regione del pianeta e le culture tradizionali. Tanto che dal 2004 ad oggi ha formato studenti di 85 nazionalità diverse. La maggior parte di loro proviene da Italia ed Europa ma anche da Nord-America, Sud-est Asiatico, India, e Africa.
Le 100 matricole iscritte alla triennale provengono quest'anno da 38 paesi diversi. Hanno iniziato le lezioni giovedì 14 settembre e sono stati immediatamente catapultati in “Cheese”, la più grande manifestazione internazionale dedicata ai formaggi organizzata da Slow Food.
Secondo le statistiche Almalaurea oltre il 90% degli studenti laureati in Scienze Gastronomiche trova lavoro ad un anno dal titolo di studio triennale: questo grazie al numero ridotto degli studenti, ad un efficace centro di career service e alla rete di aziende sostenitrici che spesso assorbono al loro interno i laureati.
L'ateneo dispone di un laboratorio di analisi sensoriale, una scuola di cucina, la Banca del vino, biblioteca e sala studio, mensa e orti didattici.
Guarda l'intervista ad Alessandra Abbona, ufficio Comunicazione UNISG: