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Economia | 28 febbraio 2018, 08:26

Tecnologia Blockchain: le realtà territoriali di una tecnologia del futuro

Una tecnologia innovativa che la società torinese Reply ha definito come un “registro transnazionale sicuro, condiviso da tutte le parti che operano all’interno di una data rete distribuita di computer

Tecnologia Blockchain: le realtà territoriali di una tecnologia del futuro

Anno 2014. Dopo un quinquennio all'ombra del fenomeno Bitcoin, inizia a farsi conoscere la tecnologia su cui si fonda la moneta elettronica: la blockchain. Una tecnologia innovativa che la società torinese Reply ha definito come un “registro transnazionale sicuro, condiviso da tutte le parti che operano all’interno di una data rete distribuita di computer. Registra e archivia tutte le transazioni che avvengono all’interno della rete, eliminando in definitiva la necessità di terze parti”. Una definizione che lascia intendere le immense potenzialità del blockchain e rende bene l'idea del numero quasi illimitato di campi in qui potrebbe trovare applicazione. E proprio in Piemonte, in particolar modo a Torino, si stanno registrando le principali iniziative nazionali volte a dare un significato concreto alla nuova frontiera tecnologica.

Per capire l'importanza della blockchain basta pensare che le 42 più importanti banche internazionali hanno deciso di riunirsi in un'iniziativa R3 per definire gli standard di utilizzo di questa nuova tecnologia in ambito interbancario. A Torino è stata la società Reply – attiva nel campo della progettazione di nuove soluzioni digitali – attraverso il Reply Blockchain Competence Center la prima a interessarsi del settore e a realizzare i primi acceleratori tematici con cui costruire strumenti in grado di facilitare l'utilizzo della blockchain nel maggior numero di campi possibile.

Un nuovo paradigma che sta già rivoluzionando il sistema economico e che modifica profondamente gli stessi concetti di proprietà, fiducia e transazione. Se l'ambito finanziario resta quello più interessato al tema blockchain, non mancano le possibili applicazioni in altri settori, dall'intrattenimento alle smart city. E ancora all'Internet of Things, dove la nuova tecnologia potrebbe rivelarsi molto preziosa per certificare l’attendibilità delle informazioni inviate da oggetti e sensori, o al gaming, settore in cui sono già nate piattaforme come CoinPoker, una sala da gioco costruita sulla tecnologia blockchain in grado di garantire la massima trasparenza agli utenti ed elevati livelli di sicurezza nelle transazioni.

Nel frattempo si moltiplicano le iniziative pubbliche per esaminare l'applicabilità dei nuovi standard al campo sociale. Ultima in ordine di tempo quella organizzata nel capoluogo piemontese il 15 dicembre e denominata “Blockchain for Social Good”. Un evento ideato da Nesta Italia, Città e Università di Torino in collaborazione con UK Government Science and Innovation Network in Italy, Open Incet, Commissione Europea, Città di Milano,Consorzio TOP - IX e Boosting Social Innovation per presentare una call con premio da 5 milioni di euro per lo sviluppo di soluzioni innovative legate al sociale e basate proprio sulla blockchain.

 

Molte le idee presentate alla presenza di rappresentanti del mondo finanziario, di amministratori e startupper. Tra le più interessanti quella di creare una serie di strumenti finanziari utilizzabili dai cittadini più bisognosi, quella legata alla creazione di un portafoglio elettronico per la registrazione dei contratti fra privati e PA e l'idea di realizzare un archivio per la gestione dei propri dati personali nei rapporti con le istituzioni.

 

Tra gli esperti invitati alla manifestazione era presente anche Francesca Bria, economista italiana chiamata a dirigere l'assessorato per l'Innovazione digitale di Barcellona. Ed è proprio tra la città spagnola e Torino che è stato firmato un protocollo d'intesa per future collaborazioni in campo digitale per la gestione condivisa e trasparente dei dati sensibili dei cittadini.

 

Nuovi passi verso il futuro che vedono protagonista il territorio piemontese e portano l'Italia al passo con gli altri Paesi Europei. A fine 2017 è stato investito un miliardo di dollari a livello globale per il finanziamento di 120 startup collegate allo sviluppo e alle applicazioni della tecnologia blockchain. Il 70% fuori dall'Europa e il 30% nel nostro continente dove è ancora l'Inghilterra il Paese capofila.

 

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