Presso la popolazione italiana, le operazioni di chirurgia estetica per il rinfoltimento del cuoio capelluto stanno avendo una sensibile impennata, dal punto di vista numerico, nel corso degli ultimi dieci anni. Merito soprattutto delle cliniche estere che offrono servizi di qualità a prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli delle cliniche italiane. Oggigiorno, un trapianto di capelli in Turchia ha assunto lo stesso valore, a livello di volume di affari, di un impianto dentale in Croazia: si calcola infatti che almeno 7.000 italiani, ogni anno, si rechino nel paese euroasiatico – in particolare a Istanbul – per sottoporsi a questo tipo di intervento, sfruttando il favorevole cambio dell’euro rispetto alla lira turca e una politica dei prezzi particolarmente vantaggiosa praticata dalle cliniche specializzate del posto. Cliniche che, a corollario di tutto ciò, possono comunque vantare professionalità di primissimo ordine, metodologie all’avanguardia e strumentazioni di ultima generazione.
Sottoporsi a un intervento tricologico che elimini il problema dell’alopecia androgenetica – vale a dire la comune calvizie ereditaria – non comporta, in genere, controindicazioni, né è sconsigliata a particolari categorie di persone. I capelli sono un tessuto non essenziale del nostro organismo, e se da un lato ciò li rende più fragili e caduchi di altri, dall’altro rende più semplice e indolore intervenire su di essi. Tuttavia, anche un intervento di rinfoltimento del cuoio capelluto è un’operazione chirurgica, e in quanto tale va trattata con tutte le cautele del caso. Pertanto, prima di valutare se sottoporsi o meno a tali interventi è opportuno verificare se sussistono le condizioni ideali, non solo dal punto di vista dello stato di salute personale. In genere, si tratta di accertamenti che la stessa clinica tricologica dovrebbe effettuare, ma in ogni caso è bene avere preventivamente un quadro chiaro della situazione.
Innanzitutto, è necessario verificare se è realmente necessario ricorrere a un intervento di trapianto. Esistono infatti delle terapie di supporto e/o recupero della vitalità dei bulbi piliferi che, in casi di non eccessiva compromissione, possono portare a esiti analoghi a quelli di un intervento chirurgico. Secondariamente, occorre verificare se il paziente può sottoporsi a un intervento di questo tipo; se sussistono malattie della pelle invalidanti, se la cute presenta dei danni che possono essere aggravati da un’operazione invasiva, se il paziente non è fisicamente in grado di sostenere un’anestesia, sarà giocoforza necessario individuare una terapia alternativa e con un minor grado di invasività.
Secondariamente, bisogna sempre verificare la serietà e la professionalità dei medici e delle équipe coinvolte nell’intervento. Soprattutto quando si decide di ricorrere a un trapianto di capelli a Istanbul e dintorni, raccogliere preventivamente delle referenze e delle informazioni credibili e circostanziate riguardo le strutture mediche che effettueranno l’operazione è semplicemente doveroso. Effettuando delle ricerche online, tra forum e social media, è possibile farsi un’idea, ma per maggiore sicurezza è sempre utile avere un contatto diretto con la struttura stessa: anche la sollecitudine e il livello di dettaglio delle risposte che forniranno ai potenziali clienti rappresenterà un metro di valutazione attendibile.
Infine, per organizzare un viaggio in Turchia è sempre opportuno affidarsi ad agenzie esperte e pratiche dei luoghi. Molte di queste predispongono dei pacchetti all inclusive che comprendono volo + soggiorno + intervento + degenza, a volte con dei benefit riguardanti l’aspetto prettamente turistico del viaggio. Anche qui bisogna imparare a distinguere il grano dal loglio e individuare le agenzie realmente affidabili: ma in questo caso indagare è decisamente più facile, trattandosi di strutture che hanno sede e operano in Italia, con le quali è dunque più facile relazionarsi.