Ritardi nel soccorso medico: chiarezza sulle operazioni della CRI da una volontaria

Gentile Direttore,

buona sera. Sono una volontaria della Croce Rossa Italiana. Ho letto con rammarico il fatto accaduto ad Alba, innanzi tutto vorrei dire che mi spiace molto per il signore che è mancato e concedetemi di fare le condoglianze alla famiglia.

Al di là di questo triste episodio vorrei spiegare come si svolge il servizio di emergenza visto da un volontario. Io faccio servizio sia a Cuneo con la medicalizzata che a Centallo con l’ambulanza di base, vi assicuro che appena arriva la chiamata di emergenza “si corre” , mentre solitamente l’autista prende la telefonata l’equipaggio velocemente và sull’ambulanza.

Purtroppo ci sono molti fattori che ci remano contro, per la medicalizzata la piaga più grossa è che ce ne sono troppo poche e diverse volte, sia in medicalizzata che in base, si viene chiamati per situazioni non urgenti… oppure partiamo con un codice verde e arriviamo su un codice rosso perché da parte di chi ha chiamato il 118 non è stato spiegato bene l’evento.

A volte capita che non viene dato l’indirizzo giusto o che non ci siano i numeri sulle case e vi assicuro che specialmente di notte cercare un indirizzo dove mancano i numeri o non siano accese le luci esterne di casa per segnalazione è davvero dura trovare il posto!

Noi sia volontari che personale medico ce la mettiamo davvero tutta per arrivare in tempo in soccorso delle persone, non pensate che per noi è semplicemente un lavoro. Altra cosa importante è il percorso, molte volte capita che non ci viene data  precedenza nonostante che ci siano le luci e le sirene accese, oppure come è capitato una volta c’è un altro incidente e dobbiamo fermarci, ovviamente!

Comunque quando si torna a casa si pensa per molti giorni agli eventi accaduti in turno e si cerca sempre di migliorare sperando che le persone che abbiamo portato in pronto soccorso guariscano presto!

Buona serata,

Lettera firmata