/ Saluzzese

Saluzzese | 22 aprile 2016, 14:00

Dal 23 aprile al 5 giugno Fabrizio Gavatorta espone all’Abbazia di Staffarda

"La vita in Abbazia : le ombre di Fabrizio Gavatorta raccontano la storia di Staffarda”

Dal 23 aprile al 5 giugno Fabrizio Gavatorta espone all’Abbazia di Staffarda

All’interno della rassegna di mostre pittoriche “Il piacere dell’arte a Staffarda”, inaugurata nell’agosto 2015 con l’esposizione temporanea di opere del pittore Bruno Vallino (San Germano Chisone), la Fondazione Ordine Mauriziano  intende proseguire il ciclo ospitando l’artista Fabrizio Gavatorta (Savigliano).

Il progetto intende utilizzare spazi attualmente vuoti del borgo di Staffarda per ospitare allestimenti temporanei di artisti locali, al fine di valorizzare l’Abbazia di Staffarda, attirare nuovi pubblici e alzare il livello di immagine percepita del sito stesso, coinvolgendolo nel processo culturale del territorio di appartenenza.

L’Abbazia di Santa Maria di Staffarda, fondata dai monaci cistercensi attorno al 1135, circondata dalle splendide valli del Monviso, rappresenta uno tra i più importanti complessi monastici presenti in Piemonte. Attraverso le opere del pittore Fabrizio Gavatorta riprendono forma l’austera vita dei monaci e la silenziosa atmosfera religiosa nel chiostro, accompagnando l’ospite a riscoprire la spiritualità e il vero senso del luogo.

Mostra pittorica nel percorso museale di visita, "La vita in Abbazia : le ombre di Fabrizio Gavatorta raccontano la storia di Staffarda” ( Chiostro monastico, accesso subordinato all’acquisto del biglietto di ingresso  all’Abbazia di Staffarda)

Esposizione opere del pittore ( ex refettorio dei Monaci Conversi, accesso libero)

Dal 23 aprile al 5 giugno 2016. Orario 09.00/12.30 e 13.30/18.00, dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì)

Per informazioni segreteria  Abbazia di Staffarda, tel 0175/273215,

L’Abbazia di Staffarda è visitabile, tutto l’anno, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18. Il giorno di chiusura è il lunedì.

Fondata dai monaci cistercensi nel 1135, l'Abbazia divenne presto fulcro della vita religiosa del Marchesato di Saluzzo e allo stesso tempo fiorente centro agricolo produttivo.

La severità della regola di San Bernardo pone come archetipi del pensiero cistercense la rinuncia assoluta ai paramenti sacri e alle decorazioni troppo sfarzose. A rispetto di queste regole l'Abbazia vede la propia architettura ruotare attorno a principi di semplicità, austerità, utilizzo di materiali naturali lasciati a vista come la pietra e il mattone e ricca simbologia religiosa.

Unica eccezione è costituita dalla maestosa pala d'altare del 1531 attribuita a Pascale Oddone, in legno scolpito policromo e dipinta con finiture dorate dedicata alla Vergine.

Nel 1750 con bolla pontificia l'Abbazia entra a far parte del patrimonio storico-culturale dell'Ordine Mauriziano di Torino, attuale proprietario.

Rimangono a testimonianza della austera vita dei monaci cistercensi la Chiesa, il refettorio, la sala Capitolare, il laboratorio,il mercato coperto, la foresteria e lo splendido chiostro immerso nella

quiete. Per maggiori informazioni  www.ordinemauriziano.it/abbazia-di-smaria-staffarda

C.S.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium