Sono iniziati il 5 marzo scorso i lavori per la rimozione dell'ingente frana che il 15 febbraio scorso ha interrotto la circolazione stradale sulla provinciale 339, strada che collega Cengio e Saliceto, di fatto le province di Savona e Cuneo. I lavori sono stati assegnati alla ditta E.M.I Bagnasco di Cengio. La competenza dei lavori, lo ricordiamo, è della provincia di Savona.
L’intervento verrà realizzando attraverso la demolizione dei grandi volumi di roccia ancora ubicati sul versante ma in stato di instabilità, con gravi rischi per l'incolumità pubblica. A questo proposito, infatti, la strada non verrà aperta, per il momento, nemmeno a senso unico alternato. Il pericolo è reale e nessuno si vuole assumere il rischio di aprire, seppur parzialmente, la strada. Potrebbero volerci ancora delle settimane, nonostante i lavori stiano procedendo a ritmo serrato, come testimoniano le foto del signor Dario, allegate all'articolo.
A dirlo lo stesso comune di Saliceto che, sulla pagina Facebook del gruppo, risponde a chi chiede di aprire rapidamente il senso unico alternato: "L'intervento in corso prevede la demolizione di 40.000 mc di versante roccioso instabile, la rimozione dei materiali dalla carreggiata, la ricollocazione di parte della carreggiata sul terrapieno presente vicino alla SP 339 e l'esecuzione di opere di finitura, tra cui asfaltature, guard rail, tratti di nuovi muri di protezione e reti paramassi. La totalità dei lavori richiederà almeno quattro mesi, mentre l'intervento principale di demolizione richiederà 90 giorni tra demolizioni e asportazioni del materiale che ovviamente cadrà sulla strada. L'auspicio è che la demolizione sia più rapida del possibile e che nel giro di 2-3 settimane possa essere aperto almeno il senso unico alternato".
Insomma, c'è ancora un po' da attendere. Con buona pace degli abitanti della zona, costretti a peripli per le stradine di montagna con la conseguenza che i 6 chilometri che separano i due comuni allo stato attuale sono ben 25.
Intanto, qualcuno comincia a farsi domande anche sul tratto di strada che ricade nel territorio piemontese. E' vero, la frana ha interessato il suolo ligure, ma, stando ad alcune testimonianze di cittadini di Saliceto, anche la parte che ricade in provincia di Cuneo non sarebbe delle meglio messe. A questo proposito un cittadino della zona, che di sè dice "sono il cittadino qualunque", ha inviato una mail alla Presidenza della Regione Piemonte in cui chiede notizie sulla situazione della porzione piemontese di strada a seguito dei rilievi eseguiti dai geologi inviati proprio dalla Regione Piemonte.
"Noi vorremmo essere informati perchè abbiamo sentore che dalla parte ligure si stia affrontando il problema senza tener conto della situazione di assoluta instabilità della parte piemontese, enormemente più grave della porzione ligure.
Tenga presente che mentre dalla parte ligure vi è una formazione marmosa sostanzialmente compatta che si sta sfaldando lateralmente per effetto dell'acqua e del gelo invernale, dalla parte nostra vi è una distesa di pinnacoli d'arenaria (mammelloni di volume enorme) per una lunghezza che supera i 500 ml., già staccatasi a monte nelle epoche remote. Questi pinnacoli a valle sono in posizione prospiciente la strada provinciale, ad un'altezza tra i 30 ed i 50 m., pronti a rovinare a valle in condizioni di umidità unita al gelo".
Un masso enorme sarebbe caduto proprio lo scorso 13 febbraio, fermandosi a pochi metri da un'abitazione. "La ringrazio se vorrà prendere atto dei timori della gente salicetese, che si sente dimenticata e abbandonata". Attendiamo eventuali aggiornamenti e risposte da parte della Regione Piemonte.
















