“Uno spettro si aggira per l’Europa – lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa hanno formato una santa alleanza per dare una caccia spietata a questo spettro, il papa, lo zar, Metternich e Guizot, i radicali francesi e i poliziotti tedeschi.[...] E’ tempo ormai che i comunisti espongano apertamente davanti a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro scopi, le loro tendenze, e che alla fiaba dello spettro del comunismo contrappongano un manifesto del partito.” Karl Marx e Friedrich Engels, Manifesto del Partito Comunista, 1848.
Non è la prima volta che il comunismo ed i comunisti vengono attaccati dai poteri forti della società capitalista e dalle tendenze politiche create dal capitalismo per difendere i suoi interessi nel mondo, come il fascismo. Non è la prima volta che chi critica i comunisti fa soltanto sentire importanti le idee, i valori, gli scopi che i comunisti espongono alle fasce deboli della società.
Questo accadeva nel 1848 con Marx ed Engels; accadeva nell’800 con gli attacchi di socialdemocratici anti-comunisti come l’austriaco Karl Kautsky (definito da Lenin il “rinnegato”), e di professori opportunisti seduti alla “cattedra, in mezzapanca e di sbieco” come il tedesco Eugen Dühring; accadeva a Parigi nel 1871 con la feroce repressione militare dell’esercito prussiano insieme allo sconfitto esercito francese di Napoleone III nei confronti dei cittadini parigini che sperimentarono per la prima volta nella storia il comunismo con la Comune di Parigi; accadeva nel 1917 quando Lenin, i bolscevichi, ed il popolo russo, stremato dalle barbarie e dalle miserie dello czar Nicola II Romanov, riuscirono a rovesciare il potere della monarchia assoluta prima e dei menscevichi poi; accadeva con i conflitti bellici del ’900 e con Trotsky che cercarono invano di distruggere da fuori e da dentro la CCCP di Josif Stalin; ed accadeva in Italia negli anni ’70 con il terrorismo nero dei fascisti, e con le stragi e le bombe del periodo della “strategia della tensione” nei confronti dei comunisti e del popolo italiano. Gli attacchi ai comunisti continuano ancora oggi, dimostrando che il comunismo è attuale, ed è l’unica soluzione possibile al capitalismo in crisi.
I marxisti-leninisti, i comunisti veri, non i progressisti e riformisti del Partito Democratico, non il PSI, non i finti comunisti come Vendola, e non quelli senza linea politica come la Lista arancione, continuano oggi a metterci la faccia, ad esporsi in prima persona, ed a dedicarsi alla difesa delle fasce deboli della società, come di nostra abitudine. I comunisti, quelli veri, si espongono come Marx ed Engels perché non cercano la notorietà “nella torre d’avorio degli intellettuali”, ma i loro valori diventano “scienza che si traduce in militanza, che diviene lotta”.
Oggi contro il governo dei banchieri, come già al tempo delle “sublimi sciocchezze” di Eugen Dühring, i veri comunisti difendono il protagonismo dei più deboli (come il signor Agostino Lauria che a Bologna cerca disperatamente casa). Se al signor Scotti piace leggere i miei comunicati, io ne sono contento. Se il signor Scotti vuole impegnarsi per i cittadini cuneesi, se è dalla parte del popolo e non lo divide in italiani e non italiani, allora lo invito pubblicamente, così come per il lettore Alex, a fianco dei comunisti, quelli veri però.
Alain Fissore - Comunisti Sinistra Popolare Partito Comunista













