È stata una festa come sempre allegra e piena di vita -nonostante la giornata nevosa e nebbiosa di ieri- e che si è consumata secondo tradizione: la presentazione dell’annata 2012, le degustazioni guidate e gli assaggi in abbinamento ai gustosi piatti a base di carne di razza piemontese cucinati sul momento dai ragazzi della scuola alberghiera di Mondovì, la musica, il piacere di ritrovarsi insieme in cantina. E poi la poesia e l’arte, con l’inaugurazione della mostra (l’ingresso è gratuito, aperta fino al 20/5) dedicata alle foto di un autore cult come Giuliano Grittini, il fotografo che nel 2001 fece scalpore esibendo alla Biennale di Venezia la foto di Alda Merini nuda.
Questo il modo in cui, anche quest’anno, i 350 soci della Cantina di Clavesana, massimo produttore di Dolcetto in Italia, hanno scelto di festeggiare il loro vitigno-simbolo: un grande evento popolare e aggregante, con un’appendice culturale e, per la prima volta, anche provocatoria come il premio “Dirazza”, originalissimo concorso per gente “di peso”. Dove il peso è però non solo quello corporeo (premiato comunque con una quantita’ di vino pari alla stazza del vincitore) ma quello dettato dalla personalità.
Lanciato lo scorso dicembre a Carrù in occasione della fiera del Bue Grasso (al cui “peso” e alla cui “razza” non a caso il premio si ispira: “Se pensi di essere un tipo di peso, di quelli che sanno darsi peso e misura, di quelli che sanno come non vivere magramente, di quelli che non si fanno prendere per il naso dai conformismi e vuoi partecipare al nostro Premio per candidarti a diventare la Venus e il Bacchus di Rubens ecco cosa fare”, recitava infatti il bando di gara), il concorso ha visto prevalere alla fine, dopo un testa a testa tra otto finalisti (quattro uomini e quattro donne) Alissiadarklady, al secolo Laura Brioschi di Morbegno, classe 1987 (398 voti e il motto "Cos’è una taglia morbida, se non la completa leggerezza di sentirsi se stesse?") Oscarocker, all’anagrafe Oscar Timo di Alessandria, classe 1975 (224 voti e il motto "Il peso del corpo sufficiente a restare coi piedi per terra, quello della mente sufficiente a sollevarsi e volare tra capofitti e perdifiati”).
Qualità messe in evidenza anche dagli scatti della session fotografica a cui i due premiati sono stati sottoposti da Giuliano Grittini, autore della famosa e “scandalosa” foto di Alda Merini. Che in proposito, non a caso, usava dire: “Mi fa sorridere il moralismo della gente. È l’imperfezione a scandalizzare, come fosse una colpa”.
Di Grittini sono anche gli scatti di Colpe di Immagini, la mostra fotografica ospitata nella sede della cantina, a Clavesana, e che, oltre a molti dei fotogrammi della celebre “serie Merini”, comprende quelli dedicati dal fotografo anche ad altre donne dello spettacolo e alle sue rielaborazioni grafiche di dive da copertina. La mostra prosegue fino al 20 maggio, ed è aperta al pubblico.










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