Dopo tre anni di attesa, ecco il quindicesimo album dei Trelilu, “El Cico Latino”. Dal 1992 ad oggi, parole desuete e 'strette' di una Langa che fu sono state traghettate sino all'era 'dell'ipad' e di 'Peppia Pig': un filo rosso tra passato e futuro che passa attraverso un'evoluzione musicale di facile fruizione. Musica per tutti, non per soli piemontesi, dove il piede 'ti parte' per il ritmo incalzante. Un album curato nei dettagli che si ripropone al pubblico con la passione degli esordi.
I Trelilu sono sempre al nostro servizio, basta 'ciamare il 616100' che arrivano i Moschettieri. Uno spirito di servizio che diventa poi consapevolezza del proprio ruolo, nella ballata dedicata a Gipo Farassino: Scapadacà fotografa ironicamente la figura del musicista, un omaggio ad un grande artista che occupa un posto d'onore nella memoria collettiva.
Ed ecco che “El Cico Latino”, come un cioccolatino, 'aggiusta la bocca', in qualsiasi momento della giornata. Un titolo che segue la strada di “Fioca per Effe”, un continuo gioco di parole che stimola l'attenzione dei fans e genera doppi sensi di certo effetto satirico, particolarmente arguti in “Sercami”, dove protagoniste sono le incomprensioni linguistiche tra una professoressa d’italiano e un barotto. Ma questo è soprattutto l'album dello sdoganamento del 'Talpiffero'...
Il Maestro Spiegazza, Bertu, Peru e Franco calcano palcoscenici d'ogni tipo, da San Clemente di Rimini a Cantù, sino al concerto di Conthey (Svizzera), passando per l'esordio teatrale al fianco di uno scrittore, prima appassionato poi amico. Alessandro Perissinotto è salito per tre volte sul palco con loro, divertendosi nel raccontare la sua 'Busiarda'.
Un progetto che non fa altro che stimolare professionisti, per nulla impauriti dal nuovo, anzi. Uno spaccato dello spettacolo entra anche nell'album, grazie all’arrivo di Bufalo Bill a Torino, nel 1906, attraverso la cronaca del cantastorie Veritas. L'aria si apre con una telefonata che raggiunge casa 'Lilu', dove i quattro personaggi si ritirano tra i vari impegni, uniti come una vera famiglia. A rispondere, naturalmente, va il figlio Franco.
L'inizio di quella che può esser definita la prima vera cover dei Trelilu, un modo 'loro' di reinterpretare una canzone di altri.
Un gruppo di amici, dal genere Pop, che nelle Langhe patrimonio Unesco trova giusta collocazione, quali ambasciatori di un territorio in loro personificato. D'altronde… “Tuti suma 'n poc Lilu!”















