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Al Direttore | 25 maggio 2015, 14:00

Se "la Regione non va al territorio...": l'Ospedale di Ceva a Torino in cerca di risposte

La delegazione cebana pronta per recarsi (finalmente) in Regione

Se "la Regione non va al territorio...": l'Ospedale di Ceva a Torino in cerca di risposte

Egregio Direttore,

come abbiamo detto nel nostro ultimo intervento pubblico, le richieste per l'Ospedale di Ceva avanzate dal territorio continuano a restare senza una chiara e precisa risposta da parte della Regione. Per questo motivo, lo scorso martedì 19/05, a Ceva, gli amministratori locali ed il CO.DI.CE. si sono riuniti per discutere della situazione ed hanno convenuto sull'opportunità di organizzare una delegazione rappresentativa di tutta la nostra zona che si rechi a Torino nella prima metà di giugno per essere ricevuta dai vertici della Regione.

Non attenderemo dunque di essere invitati – ormai è passato troppo tempo per questo! - ma ci presenteremo di nostra iniziativa a Torino per far sentire le nostre ragioni. Una decisione dura a cui siamo stati costretti dalla situazione e che comunque, se non darà i risultati sperati, sarà solo un passo intermedio nella più generale campagna di protesta a favore dell'Ospedale di Ceva che intendiamo portare avanti.

Abbiamo già più volte specificato quali sono le nostre priorità: difesa del reparto di Chirurgia (che deve restare aperto sette giorni su sette), salvaguardia del Pronto Soccorso, mantenimento dei reparti di Oculistica e di tutti gli altri reparti attualmente in funzione a Ceva, mantenimento del Distretto Sanitario di Ceva. Ripeteremo queste nostre istanze ai rappresentanti politici della Regione che ci vorranno ricevere, senza timore di chiedere troppo o di sembrare campanilisti perché così assolutamente non è.

Ricorderemo infatti che a Susa – ospedale di area disagiata come quello di Ceva – è stato dato esattamente quello che chiediamo per Ceva e, se ci verrà detto che ci sono vincoli di bilancio che impongono sacrifici, ricorderemo che noi li abbiamo già fatti, quando abbiamo perso l'Ostetricia oppure quando ci hanno tolto i due letti di terapia intensiva post operatoria oppure ancora quando ci sono stati tagliati 16 posti letto ospedalieri. Anzi, al riguardo, ci permetteremo anche di dare un consiglio alla Regione su come ridurre la spesa: come ricordato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appartenente allo stesso partito politico di chi attualmente governa il Piemonte, in molte Regioni – tra cui forse anche il Piemonte - ci sono troppe ASL ed è dunque in questa direzione che si deve guardare, vale a dire in direzione di un taglio delle spese amministrative piuttosto che di quello dei servizi per la salute.

Alla riunione congiunta nel corso della quale si è presa la decisione di inviare una delegazione nel capoluogo regionale mancavano i rappresentanti di alcuni Comuni del Distretto Sanitario di Ceva. E' nostro auspicio naturalmente che queste assenze non si ripetano anche in occasione della “trasferta” a Torino e, d'altra parte, non abbiamo motivo di pensare che ciò debba verificarsi.

In ogni caso, lanciamo un appello alla popolazione affinché si tenga pronta: se questo tentativo di dialogo non dovesse dare i frutti sperati, dovremo ricorrere ad altre e diverse forme di mobilitazione che vedano protagonisti in prima persona i cittadini, per poter convincere la Regione, una volta per tutte, a cambiare idea sul nostro Ospedale.

Per maggiori informazioni sull'iniziativa è possibile scrivere al seguente indirizzo: co_di_ce@libero.it

Co.di.Ce.

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