Luca Facchetti, ex attaccante del Cuneo, ora allenatore in seconda della squadra giovanile dell’Inter, fatica ad impressionare, dopo una sconfitta a Cagliari nella quarta giornata di campionato, nella quale ha sostituito il mister Vecchi per motivi familiari. Non certo una carriera semplice per questo figlio d’arte, il quale, a differenza del padre, il leggendario Giacinto Facchetti, terzino dell’Inter e della Nazionale Azzurra negli anni ‘60 e ‘70, non è mai giunto nella serie più elevata italiana.
Facchetti Jr, tuttavia, viene ricordato come un calciatore serio e professionale, che non ha mai deluso nelle sue partecipazioni in Serie D, C2 e C1. Fino alla sua entrata nel Como Calcio, che porterà alla promozione dalla Seconda alla Prima divisione, si è sempre distinto per determinazione e modestia, ben lontano dagli eccessi delle vite dei classici calciatori, tra auto lussuose e vite sotto i riflettori. Anche al Cuneo Calcio aveva portato fortuna: dopo un paio d’anni di sola presenza in panchina, durante il Playoff per entrare in C2 fece il suo exploit facendosi finalmente notare, per poi contare con 27 presenze su 34 l’anno seguente, nella stagione 2005/2006.
Passa quindi al Pergocrema, dove giocherà ancora in serie C2 per 3 stagioni consecutive, e poi al Como, che vedrà come la sua grande opportunità per farsi notare dal grande pubblico. 12 goal in 1 stagione e 1 playoff, fino a quando un’operazione e problemi al pube, dopo un seconda stagione al Cuneo non certo memorabile, lo obbligheranno al ritiro nel 2010. Comincia allora la sua seconda carriera da allenatore, fino ad arrivare ora al ruolo di viceallenatore della Primavera dell’Inter, squadra che ancora ricorda con affetto il padre, il “Cipe”, campione europeo e vice-campione mondiale. Ma alla sua prima sfida in questa stagione, come detto precedentemente, non lascia un segno incisivo: 2 a 0 per gli avversari cagliaritani, che non hanno lasciato spazio ai neroazzurri nemmeno per il goal della bandiera. Difficile pare quindi per Luca, che il Cuneo ricorda ancora con orgoglio, seguire le pesanti orme del padre. Il tempo dirà se saprà appropriarsi anche di questo nuovo ruolo e riscattarsi con onore come allenatore.