Michela Franco, centrocampista di sostanza del Cuneo Calcio femminile, è nata a Ciriè il 27 gennaio 1994: a 10 anni lascia la danza per dedicarsi al calcio, inizia con i ragazzi nella squadra del Balangero, dove milita per 3 anni; poi passa al Torino, gioca per 2 stagioni nella primavera, in seguito l'esordio in serie A -sempre con la maglia granata- a 16 anni.
Gioca all'ombra della Mole per un totale di 7 anni, per poi spostarsi prima a Napoli e successivamente al Cervia. Arriva infine a Cuneo nella storica stagione nella massima serie per non lasciare più le tinte biancorosse.
Dopo lo storico anno in serie A non hai avuto dubbi e hai deciso di continuare l'esperienza con la maglia biancorossa, cosa ti ha convinto immediatamente?
Nella mia esperienza calcistica, prima di Cuneo, non ero mai retrocessa: ma la prima stagione con la maglia biancorossa è stata fantastica, sia dal punto di vista umano che professionale. Non ho mai avuto dubbi, il rinnovo non è mai stato in discussione: sono rimasta per la società -difficile trovare così tanta serietà altrove-, per la competenza dello staff tecnico, per il forte legame sviluppatosi nello spogliatoio con le altre ragazze. Il campionato dello scorso anno è stato disputato con grinta e risultati nel complesso più che buoni, la discutibile formula che prevede così tante retrocessioni ci ha ingiustamente penalizzato.
Il tabellino del Cuneo calcio femminile registra 5 gare giocate di cui 4 vittorie (anche di larga misura) e un pareggio: questo ritmo ha fruttato la prima posizione in classifica condivisa con il Castelfranco; secondo la tua opinione che vivi il campionato dall'interno, calcando il campo da gioco, quali aspetti, quali fasi hanno ancora margine di miglioramento? Avete ancora punti deboli su cui lavorare?
Ritengo che il Cuneo quest'anno sia un'ottima squadra, molto competitiva: seppur io abbia l'abitudine di muovermi con i piedi di piombo -siamo solo all'inizio, è molto presto per giudicare- mi verrebbe da dire che quest'anno la rosa è potenzialmente più forte dello scorso anno. Quali aspetti sono ancora migliorabili? Sicuramente la mentalità: dobbiamo crescere, maturare, essere sportivamente ciniche, e su questo il Mister sta lavorando molto, e bene.
Con la massima sincerità, ti aspettavi una partenza così positiva ad inizio stagione?
Sono molto prudente, dunque volevo mantenere i piedi ancorati a terra e una partenza a razzo come quella attuata in queste prime gare non me l'aspettavo; credo nelle potenzialità di questa squadra, dunque lo speravo tanto e mi auguro di continuare su questi ritmi e con questi risultati.
È ancora molto presto e il campionato sarebbe impensabile immaginarlo come una passeggiata, ma le prime gerarchie all'interno del torneo, dopo 5 giornate, cominciano ad emergere: l'obiettivo stagionale del Cuneo è facile immaginarlo, quale pensi potrà essere l'avversario in grado di crearvi più insidie nella rincorsa alla A?
Effettivamente è molto presto per spingersi in pronostici, mi verrebbe da fare 4 nomi: in merito al Castelfranco i numeri parlano chiaro, dunque sicuramente se la giocherà fino in fondo; inoltre presto molta attenzione al Saluzzo, prossima avversaria, in quanto pur avendolo già affrontato e battuto in Coppa Italia, rappresenta un'ottima formazione che ha fatto molto bene lo scorso anno; con il con il Musiello è un derby molto sentito e nei derby si sa, le eventuali differenze tecniche sul campo spesso vengono meno. Dico poi il neopromosso Acqui, anch'esso affrontato e sconfitto in Coppa Italia, in quanto ha portato a termine un'ottima sessione di mercato e sta ottenendo buoni risultati. Infine vi è il Lagaccio, realtà da non sottovalutare.
È un periodo particolarmente soddisfacente per te, l'11 novembre è arrivata la convocazione nella Nazionale Under 23: come è andato lo stage? Quali le tue impressioni?
Confermo, è un periodo felice per me, la maglia azzurra è sempre una grande soddisfazione. L'obiettivo è quello di raggiungere la nazionale maggiore, e l'under 23 è un gradino intermedio importante per realizzare il sogno. Questo risultato è anche merito di tutto lo staff biancorosso che mi mette nelle condizioni di esprimermi al meglio. Lo stage è andato molto bene: 4 allenamenti, test fisici e un'amichevole. Nuova esperienza, nuovi stimoli, sono carica.
Cuneo è la tua città attuale calcisticamente parlando, ma il Capoluogo ti ha proprio “adottata” anche in termini di lavoro ci risulta. Come ti trovi in città?
Cuneo mi piace, è l'ambiente ideale per chi vuole affrontare la vita sportiva con serietà e professionalità. Le conoscenze maturate sono moltissime e da settembre lavoro al Bar Bruno, nel centro storico della città: un'attività che si sposa bene con i precedenti miei studi all'alberghiero. Anche questa un'esperienza molto positiva che mi sta legando particolarmente a Cuneo e ai Cuneesi.
Che augurio fai per le imminenti festività al Cuneo e, naturalmente, ai suoi sostenitori?
Ai sostenitori, prima degli auguri che faccio con sincerità e affetto, va innanzitutto un ringraziamento particolare perchè sono numerosi e molto calorosi, inoltre chiedo loro di continuare su questa strada, abbiamo bisogno di loro per raggiungere quello che è l'obiettivo primario di questa squadra: riconquistare subito la serie A. Al Cuneo, inteso come società e squadra, è scontato l'augurio ed è trapelato più volte dalle mie parole: vittorie sul campo e promozione.