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Politica | 31 maggio 2016, 16:59

“I referendum hanno già assunto da parte del governo le caratteristiche di una guerra senza esclusione di colpi”

Lettera di Michele Baracco, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea di Mondovì

“I referendum hanno già assunto da parte del governo le caratteristiche  di una guerra senza esclusione di colpi”

Egregio direttore,

quella che sarà senza dubbio la battaglia politica più rilevante di questa legislatura, la modifica della Costituzione e la nuova legge elettorale detta Italicum, ha già assunto da parte del governo le caratteristiche  di una guerra senza esclusione di colpi. Tutto fa brodo, dalla personalizzazione che suggerisce valore plebiscitario alla prossima consultazione referendaria con annessi scenari paurosi se Renzi se ne va, all’arruolamento di 200 giuristi per il sì, manco si trattasse di un tiro alla fune invece di una discussione sul merito della questione, al continuo furbesco e micragnoso riferimento ai soldi che si risparmierebbero.  Emblematica del livello di (dis)onestà intellettuale raggiunto, e che la dice lunga sul metodo e  sulla solidità degli argomenti dei sostenitori del sì è stata l’invenzione di sana pianta di una spaccatura al congresso nazionale ANPI quando i fatti ci dicono tutt’altro. Infatti il documento critico sulla questione e la presa di posizione per il no al referendum costituzionale e per il sì all’abrogazione dell’Italicum  è stato votato con una maggioranza di 347 delegati e 3, dicasi 3 astenuti! L’idea poi continuamente suggerita anche se per ora non esplicitata è che quella contro i cambiamenti sia una battaglia di retroguardia, portata avanti da alcuni parrucconi che ostinatamente si rifiutano di inchinarsi di fronte al Cambiamento (sempre sia lodato) solo per antiquato conservatorismo. Insomma si ricorre a tutto pur di non parlare del merito, ed invece è proprio questo che deve essere squadernato e sviscerato in tutte le sue pieghe affinché il cittadino (che finora è stato trattato come una via di mezzo fra un infante e un demente) possa con cognizione di causa dire la sua quando a ottobre voterà. Quindi anche io, come cittadino, chiedo a chi può e vuole darmele alcune risposte.

E’ vero o falso che il mio voto, con l’Italicum, può valere fino a 4 volte meno di quello di un altro cittadino stracciando così di fatto l’art. 48 Cost. che recita “ il voto è personale ed uguale, libero e segreto”?

E’ vero o falso che i capilista dei 100 collegi sono bloccati e quindi praticamente nominati dai capi di partito impedendo così in larga parte il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti?

E’ vero o falso che i senatori saranno consiglieri regionali e sindaci designati dai rispettivi organi regionali e decadranno con essi rendendo così necessaria l’installazione di una porta girevole visto il ritmo di “usura “ delle assemblee da cui provengono?

E’ vero o falso che trascorsi 70 giorni il governo può troncare il dibattito su una legge alla Camera ed imporre la votazione senza neanche più la sussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza, creando così la concentrazione dei poteri esecutivo e legislativo, cosa altamente sconsigliata da Montesquieu in poi ? Ne avrei un’altra dozzina ma non voglio approfittare troppo del vostro spazio.

Si dice che le Costituzioni sono quelle regole che i popoli si danno quando sono sobri per avere un lume da seguire quando sono ubriachi, a me pare proprio che nel nostro caso qualcuno si sia ubriacato con troppo anticipo.

Cordiali saluti,

Michele Baracco - Rifondazione Comunista-Sinistra Europea di Mondovì

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