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Attualità | 18 giugno 2016, 18:32

"Lo sviluppo in Granda non ha strade sulle quali correre"

Il vicepresidente Confindustria Paolino: "Di questo passo il Tenda sarà finito tra cinque anni. Urge completare la Asti - Cuneo. Da tempo chiediamo l'intervento del ministro Delrio, che neppure risponde alle nostre lettere"

Immagine di repertorio

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Sono le infrastrutture il tallone di Achille della nostra provincia. Una provincia laboriosa, con un alto numero di aziende e una capacità imprenditoriale spiccata ma da sempre penalizzata dalla mancanza di una viabilità adeguata e al passo con i tempi.

A farne le spese è tutta l'economia della Granda, dal settore prettamente aziendale a quello turistico. In questi ultimi anni, due in particolare, sono state le spine nel fianco dello sviluppo economico del territorio: la Asti - Cuneo e il tunnel del Tenda.

"I problemi collegati alle infrastrutture della nostra provincia sono veramente molti e spinosi - spiega il vice presidente della Confindustria di Cuneo, l'imprenditore Duilio Paolino -. In modo particolare, delegato dal presidente Franco Biraghi, ho seguito gli sviluppi del nuovo tunnel del Colle di Tenda che viene realizzato sotto la direzione dell’Anas, la quale dipende direttamente dal Ministro Delrio e, di conseguenza, dal Governo Renzi. Facendo questa semplice commiserazione, entriamo nel merito della questione, ossia che stiamo parlando di soldi pubblici usciti dalle nostre tasche. Per questo voglio sottolineare che, se in fase di progettazione del nuovo tunnel, questo fosse stato fatto un metro più largo, non si sarebbe dovuto procedere con i lavori anche nella vecchia galleria e quindi ci sarebbe stato un grandissimo risparmio".

L'opera però ormai è stata progettata così, ed avviata in questo modo. Ora le preoccupazioni sono altre e colpiscono l'economia di un'intera vallata e non solo, come spiega il vicepresidente Paolino: "I ritardi nella realizzazione di quest'opera sono davvero catastrofici. A tutt’oggi sommando i lavori effettuati sui due versanti sono stati realizzati circa 500 metri, dei tremila e 900 che compongono la lunghezza del tunnel. Se i tempi e i ritmi di lavoro rimangono gli stessi, saranno necessari altri quattro, cinque anni per la realizzazione e il completamento dell’opera. E stiamo parlando del primo tunnel".

Con delle ripercussioni sul tessuto economico veramente pesanti. "Infatti - prosegue Paolino -. Pare che nessuno abbia mai pensato ai danni che sono stati arrecati all’economia della valle, alle piccole imprese e, in primis alla società Lift che gestisce gli impianti di risalita che, come sappiamo, non può più sopportare ingenti perdite strutturali dovute a questa situazione".

Poteva esserci una soluzione a questo problema e sostenere, o comunque aiutare il territorio? Forse sì. Anzi, Duilio Paolino non ha dubbi: "In tutte le altre regioni, partendo da quella a Statuto Speciale, quando sono state realizzate delle opere di utilità nazionale, lo Stato ha compensato tutti coloro che hanno avuto dei danni per la loro realizzazione. Noi abbiamo cercato di sensibilizzare con articoli e dichiarazioni senza ottenere alcuna risposta da nessuno, se non ricevere critiche anche da altre associazioni che pur di acquisire quattro tessere in più farebbero qualsiasi cosa. Non è con questo spirito che la provincia di Cuneo e tutte le sue associazioni debbono affrontare i problemi delle infrastrutture - rincara la dose, il vicepresidente Confindustria -. Problemi che non sono solo quelli legati alla viabilità, ma anche molti altri collegati, come la carenza di manutenzione. Per esempio basti pensare alle buche sul manto stradale, a causa delle quali possiamo constatare un incremento di incidenti e rotture di pneumatici del 28 per cento nell’ultimo anno".

A questo punto, quindi, cosa resta da fare? "Chiediamo un intervento urgente al Ministro Delrio - che alle nostre lettere e sollecitazioni non ha ritenuto neppure di rispondere! - e al Presidente Renzi per scongiurare il peggio. Ribadiamo la necessità di un incontro con i parlamentari, i politici di Governo del territorio, ai quali non possiamo dire di esser stati solerti, ad eccezion fatta dell’eurodeputato Alberto Cirio. Chiediamo anche un incontro con le forze economiche per rendere chiaro il tema e proporre gli interventi concreti verso il governo per trovare le ovvie soluzioni. Perché se c’è un problema - sottolinea Paolino - c’è anche la soluzione. Un’azienda non può morire per colpa delle inefficienze dello Stato. Anzi, è il contrario: lo Stato deve sostenere il tessuto imprenditoriale, per il bene dei lavoratori, delle famiglie, dell’economia".

Anche l'interminabile autostrada Asti - Cuneo è un'infrastruttura che non decolla, in attesa di un completamento che sembra ormai una chimera. "E' vero. Ma per questa autostrada, nell'ultima riunione di Confindustria - precisa Paolino - il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e gli altri politici presenti, si sono impegnati affinché l'arteria venga completata in tempi brevi. Anche perché tra poco l'ospedale di Verduno sarà terminato, per cui è necessario fornire una strada accessibile, sicura e veloce".

Il nodo da sciogliere, resta però legato ai finanziamenti. Chi pagherà? Dove si potrà prendere il denaro necessario? Problemi non da poco. "Nessuno ha la bacchetta magica - conclude il vicepresidente Duilio Paolino -, ma non ce l’avevano nemmeno coloro che con i badili e le zappe, nel 1879 in soli quattro anni realizzarono il primo traforo del Tenda, senza strumentazioni, senza supporti tecnici, ma spronati da un forte spirito del fare e del crescere, spirito che oggi è quello che viene a mancare ma che noi in qualche modo dobbiamo ritrovare".

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