/ Attualità

Attualità | 11 febbraio 2017, 08:55

Cuneo, Patrizia Manassero vicesindaco, Domenico Giraudo presidente del Consiglio comunale? Ma non si esclude un colpo di scena dell'ultima ora

Sarebbero questi i nodi principali da sciogliere dopo il gelo arrivato dall’assemblea provinciale del Pd rispetto alla candidatura a sindaco della senatrice. Le ultime parole spettano ai vertici del partito ai vari livelli e all’assemblea del circolo cittadino

Il municipio di Cuneo - foto di repertorio

Il municipio di Cuneo - foto di repertorio

 Sono rimasti in pochi a ritenere percorribile la strada della candidatura a sindaco di Patrizia Manassero.

In mezzo a tante idee divaricanti, almeno su di un aspetto si registra una convergenza nel Pd: la consapevolezza che tirarla oltre sarebbe devastante per tutti.

Ecco perché si è deciso di imprimere un’accelerazione, destinata ad incanalarsi nell’unico alveo possibile: il compromesso.

A raggelare gli entusiasmi della Manassero sono state soprattutto le risultanze dell’assemblea provinciale, dove le parole “prudenza” e “responsabilità” hanno voluto significare, da parte della stragrande maggioranza di coloro che hanno preso parte al dibattito, un no alla rottura.

I supporter cuneesi della senatrice restano dell’avviso che la partita non sia chiusa e vorrebbero che la loro candidata sfidasse le leggi della fisica pur di farli felici. Lei, consapevole del ruolo che ricopre e delle pressioni cui è sottoposta da settimane, sta cercando una dignitosa via di fuga.

E per farlo ha bisogno di portare in dote al Pd un bottino che dimostri che la sua non è stata una “resa”, ma un sacrificio necessario per salvaguardare l’unità del centrosinistra.

In realtà, come già avevamo scritto in passato, i pasdaran allignano sia tra le file di Borgna che tra quelle di Manassero.

I primi si mostrano recalcitranti all’idea di dover concedere il vicesindaco alla senatrice e ritengono esageratamente esose le richieste avanzate. I secondi alzano il prezzo, chiedono un assessorato “pesante” che comprenda le società partecipate, oltre alla presidenza del Consiglio comunale per Domenico Giraudo, l’esponente del Centro Lita Civica che si era dimesso nel settembre 2015 per divergenze con la maggioranza.

Mentre i “trattativisti”, da Chiara Gribaudo a Mauro Mantelli, da Lido Riba a Cicci Revelli, premono ancora per la conferenza programmatica, si sta cercando a fatica uno spiraglio che consenta di giungere quanto prima ad un compromesso che scontenti tutti, ma non troppo.

I “falchi” pro Manassero attendono il rientro dall’India di Elio Rostagno, colui che più di altri ha spinto sull’acceleratore per la candidatura in contrapposizione a Borgna.

Due passaggi restano cruciali. Domenica sera un incontro al vertice a Torino e la prossima settimana l’assemblea del circolo cittadino.

Gli allibratori – al punto in cui sono giunte le cose – non danno le possibilità della candidatura della senatrice oltre il 10%.

Noi siamo prudenti e attendiamo di conoscere come evolverà la situazione, ben consapevoli che in politica l’unica certezza è la...provvisorietà.

 

Giampaolo Testa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium