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Attualità | 01 novembre 2018, 14:00

La cooperativa sociale Alice di Alba in piazza a Cuneo per ribadire il suo "No" al Decreto Salvini

In arrivo una serie di iniziative per aprire le porte delle proprie strutture, deliberata nell'ultima Assemblea che ha riunito 150 tra soci e dipendenti attivi nel settore accoglienza di Langhe e Roero

Rifugiati in piazza a Cuneo insieme alla Cooperativa Alice, per manifestare contro il Decreto Salvini

Rifugiati in piazza a Cuneo insieme alla Cooperativa Alice, per manifestare contro il Decreto Salvini

Anche la cooperativa sociale Alice di Alba si è schierata contro il Decreto Salvini su sicurezza e immigrazione, partecipando sabato 27 ottobre a Cuneo alla manifestazione nazionale "Diritti, non privilegi!". Indetta dalla rete nazionale per il diritto di asilo "Europa Asilo", in contemporanea in tutte le principali città d’Italia, sul piazzale della stazione di Cuneo ha radunato un migliaio di persone, tra cooperative, associazioni, sindacati, consorzi, amministrazioni, richiedenti asilo e rifugiati, che in un colorato corteo hanno percorso insieme il centro della città fino a piazza Galimberti.

“Hanno aderito una settantina fra organizzazioni pubbliche e private – spiega Alessandro Valmachino, responsabile dell’area richiedenti asilo e rifugiati della cooperativa Alice –, a testimonianza di quanto sia sentito questo tema. In questi ultimi quattro anni si è lavorato con impegno per creare la “buona accoglienza” oggi sinonimo di Sprar. Un sistema che in provincia riguarda 400 persone e 40 comuni di cui capofila Cuneo e Mondovì. Sprar è garanzia, da un lato, di maggiore controllo, riducendo al minimo il rischio di business e speculazioni, dall’altro di maggiori servizi in un’ottica di integrazione e autonomia. Il decreto riduce drasticamente la possibilità di accedervi, estromettendo richiedenti asilo e titolari di permessi umanitari, bruciando il lavoro fatto in questi anni, mettendo alla porta chi un percorso di integrazione lo ha già cominciato, offrendo solo servizi di base e creando terreno fertile all’illegalità e alla delinquenza”.

Un tema che la cooperativa con 150 tra soci e dipendenti ha voluto mettere al centro anche dell’ultima Assemblea che si è tenuta venerdì scorso, grazie all’intervento dell’equipe dell’accoglienza che ha spiegato il Decreto ai colleghi delle altre aree.  "Vogliamo scendere in campo anche sul nostro territorio, facendo capire che non ospitiamo numeri, ma persone in carne e ossa, ognuna con la sua storia alle spalle. Per fare questo, ci apriremo di più verso l’esterno, organizzando eventi nelle nostre strutture, e partecipando agli appuntamenti locali. Ci mettiamo a disposizione di associazioni, scuole e altre realtà, per dare un’informazione corretta e puntuale”. Molte le azioni già messe in campo: con il consorzio Cis il progetto dei Tutor territoriale dell’integrazione, volontari – oggi una ventina – che decidono di condividere un po’ del loro tempo con rifugiati e richiedenti asilo (www.instradaaa.it), l’adesione a “Rifugiati in rete” con cui è stata messa a punto la Carta dei servizi di accoglienza per prassi condivise e chiare tra le cooperative della Granda, i lavori socialmente utili in sinergia con i Comuni portati avanti in modo volontario dagli ospiti  (dal servizio piedibus alla pulizia delle pensiline). “Ma ci sarà molto di più”, promettono dalla cooperativa.

redazione

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