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Economia | 10 luglio 2019, 04:22

Vuoi aprire un provider di scommesse in Italia? Ecco tutto quello che ti serve

Stanchi di dover sempre giocare da clienti e di rischiare nelle scommesse, alcuni giocatori dallo spirito particolarmente imprenditoriale potrebbero decidere di avviare la propria attività indipendente di scommesse

Vuoi aprire un provider di scommesse in Italia? Ecco tutto quello che ti serve

Stanchi di dover sempre giocare da clienti e di rischiare nelle scommesse, alcuni giocatori dallo spirito particolarmente imprenditoriale potrebbero decidere di avviare la propria attività indipendente di scommesse offrendo il servizio ai clienti, diventando quindi padroni di un provider. Una sana ambizione che fa bene all’economia italiana!

Un utente, per esempio, potrebbe conoscere alla perfezione come lavorano i migliori siti scommesse online e potrebbe quindi decidere di seguirne le orme, avviando per l’appunto un proprio provider indipendente. Si tratta, però, di un’operazione che non è possibile sostenere da un giorno all’altro, ma che necessita di alcune importanti considerazioni e soprattutto degli strumenti adeguati a partire.

Vediamo nel dettaglio cosa serve per dar via ad un provider di scommesse in Italia nel 2020. Attenzione: suddivideremo l’articolo nelle due possibili soluzioni, ovvero ricevitoria fisica e sito di scommesse vero e proprio.

La ricevitoria fisica

Nel caso in cui si voglia avviare una ricevitoria fisica propria, bisogna fare riferimento all’AAMS, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Esso è l’ente governativo incaricato di rilasciare il permesso di avvio dell’attività di provider di gioco d’azzardo in Italia. Prima di tutto, bisogna presentare richiesta di avvio dell’attività proprio all’AAMS, alla quale segue successivamente la licenza di pubblica sicurezza, rilasciata dal Questore del proprio territorio.

L’iter richiede dai 30 ai 90 giorni e soprattutto esige una fedina penale pulita. Tali richieste vanno presentate ad AAMS e alla Questura entro il 31 Dicembre dell’anno in corso, ma non è sufficiente: bisognerà anche vincere il bando promulgato dall’AAMS sul sito ufficiale dell’Agenzia Dogane Monopoli (ADM). La richiesta alla Questura dovrà essere presentata corredata di locali fisici, iscrizione alla Camera di Commercio, apertura della partita IVA e sottoscrizione delle convenzioni con i concessionari delle licenze di gioco (Sisal, Lottomatica o Snai).

Il sito di scommesse proprio

Nel caso in cui si voglia aprire un sito di scommesse vero e proprio, bisogna presentare all’Agenzia Dogane Monopoli una particolare istanza che contenga il progetto del sito in generale e di ciò che offre, una certificazione resa da un ente autorizzato e credenziali che consentano all’Agenzia di accedere al sito di scommesse temporaneamente da remoto.

Dopo i controlli del caso, l’Agenzia darà al proprietario della neonata impresa la concessione per poter avviare le proprie attività. I costi da sostenere riguardano per lo più la gestione del sito online: dominio, creazione e progettazione del sito Web e hosting. Ovviamente non si può prescindere dalla partita IVA e dalla tassazione: il tutto potrebbe venire a costare attorno agli 800€ all’anno.

Attenzione, però: c’è un metodo più conveniente. Si tratta dell’attività da skin, ossia da affiliato ad un preciso franchising. Moltissimi siti di scommesse propongono questa tipologia di collaborazione ed è anche piuttosto redditizia, ma è anche facile da avviare. In poche parole, verrà creato un sito clone del sito principale, al quale si dovrà soltanto operare mediante marketing per attrarre più clienti possibili al proprio sito. Se non avete intenzione di investire troppo su di un vostro sito personale e non volete rischiare, operare in franchising potrebbe essere la soluzione perfetta.

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