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Economia | 12 luglio 2019, 07:00

La cannabis, una pianta antica

Nonostante il rapporto tra canapa e umanità sia stato sempre molto stretto, per molti anni a causa di leggi estremamente limitanti, si è rischiato di perdere un intero patrimonio di tradizioni alimentari e non solo

La cannabis, una pianta antica

Nonostante il rapporto tra canapa e umanità sia stato sempre molto stretto, per molti anni a causa di leggi estremamente limitanti, si è rischiato di perdere un intero patrimonio di tradizioni alimentari e non solo.

Quando si è scoperto che sotto opportune condizioni di coltivazione la canapa aveva anche delle proprietà psicotrope, però, l'uso dei suoi prodotti si è progressivamente spostato verso scopi ricreativi e nel giro di pochi decenni, a causa della diffusione della cannabis da THC molte delle sue proprietà sono state dimenticate o sono passate in secondo piano. In molti però hanno ripreso, la coltivazione di cannabis per scopi differenti da quelli ricreativi.

Per migliaia di anni la cannabis è stata però principalmente coltivata come cibo proteico sia per l'uomo che per gli animali oltre che per le sue fibre di alta qualità, impiegate sia per la realizzazione di tessuti che di cordame ed accessori come ceste.

La diffusione della Cannabis

Per moltissimo tempo, trattandosi di una pianta molto resistente a climi sfavorevoli per i cereali e soprattutto in grado di crescere anche su terreni fangosi o sabbiosi, la canapa ha seguito l'umanità nelle sue molte migrazioni.

In Sud Italia per esempio era molto diffusa la coltivazione del canapone per la realizzazione di fibre tessili molto robuste e di cordame di alta qualità.

In altre zone del globo, invece, complici raccolti spontanei ricchi, i semi erano al centro dell'attenzione di chi sceglieva di dedicarsi alla produzione di queste piante.

In parte grazie agli studi per la selezione di piante ad elevato tenore di THC, però, negli ultimi anni sono state riscoperte altre proprietà della cannabis, quelle alimentari, ma soprattutto la possibilità di far esprimere una molecola, il cannabidiolo o CBD. Questa si è rivelata molto utile nelle terapie contro lo stress e per il miglioramento della concentrazione, in particolare per chi si trova a vivere in situazioni complesse, anche dal punto di vista lavorativo.

Di recente l'interesse per questa pianta si è rinnovato, ben al di fuori dell'ambiente dello sballo, perché le fibre prodotte con le cultivar più grandi, se lavorate con metodi moderni sono di altissima qualità per la produzione di tessuti e i suoi semi invece si possono utilizzare in cucina.

Si è quindi rinnovato un mercato, anche grazie allo sblocco dei divieti di coltivazione della canapa, che attualmente negli Stati Uniti sta sfiorando il miliardo di dollari, sia per la produzione di olio di CBD con spremitura a freddo che dei sottoprodotti.

Semi e farine

La farina di canapa, ottenuta macinando i semi, a differenza di quella che si fa con il grano, ha un elevato contenuto proteico, perfetto per diete speciali, perché si tratta di contributi di alta qualità e con una elevata lavorabilità, anche nel settore della produzione alimentare industriale.

I semi si possono consumare in varie maniere, anche se la più diffusa è la farina, macinata a freddo, oppure usandoli direttamente tostati per arricchire pane e focaccia, aggiungendo una componente alimentare che altrimenti nei prodotti da forno è scarsa, come quella delle proteine e degli acidi grassi.

Una buona percentuale del successo della farina di canapa è anche legata al fatto che non contiene glutine, quindi si presta molto bene per le diete dei celiaci ma anche per chi preferisce ridurre l'apporto di zuccheri, come gli sportivi che hanno bisogno di un contributo proteico ad alto tenore.

Inoltre le piccole percentuali di CBD che si trovano all'interno dei semi svolgono un ruolo molto importante per quanto riguarda l'appetito, perché questa sostanza, tra le varie proprietà, stimola anche quelle digestive e favorisce un'alimentazione più complessa, soprattutto per chi ha problemi alimentari.

Lavorazioni speciali

I semi di canapa si possono anche produrre per la preparazione di alcolici, in particolare un tipo speciale di birra, anche se in questo caso, è necessaria una certa quantità di precauzioni, perché sono stati rilevati in alcuni casi dei livelli alti di THC, dovuti a fenomeni di fermentazione e concentrazione durante la lavorazione.

Se si sceglie di utilizzare i semi di canapa per preparare la birra, bisogna assicurarsi che il fornitore sia in grado di garantire che la quantità residua di tetraidrocannabinolo sia decisamente al di sotto delle soglie legali, perché anche prodotti di libero commercio possono fare brutte sorprese in seguito alle lavorazioni.

La canapa è molto utile soprattutto per chi intende prepararsi la birra in zone dove il luppolo non è disponibile a causa del clima, perché nella fermentazione di questa bevanda usando la cannabis non è necessario aggiungere questo correttore naturale del sapore.

Si ottiene quindi un alcolico di alta qualità con un gusto decisamente molto interessante e anche piuttosto inatteso per chi non è abituato al sapore amarognolo e speciale della canapa.

Coltivare la canapa

Per coltivare la cannabis da semi non occorrono particolari precauzioni perché migliaia di anni hanno trasformato progressivamente questa pianta addomesticandola e rendendola quindi alla portata di tutti quanti. È possibile fare coltivazioni all'aria aperta oltre che indoor, in base al tipo di raccolto che ci interessa di fare.

Ovviamente le piante in campo libero offrono raccolti decisamente più cospicui, senza però bisogno di aggiungere concimi particolari o di effettuare troppe disinfestazioni, perché sono ben pochi i parassiti interessati alla cannabis.

L'importante è sempre partire da sementi selezionate per la coltivazione, perché i canapai hanno progressivamente ibridato le piante a loro disposizione abbattendo drasticamente l'espressione del THC, la sostanza illegale e favorendo invece gli altri cannabinoli per poter sfruttare le loro proprietà terapeutiche.

Quando invece si coltiva la canapa indoor, è sempre bene scegliere piante che offrono un rapporto tra quantità di semi e dimensioni favorevole. Di solito le piante di questo tipo tendono a offrire un prodotto con un tenore di CBD molto più alto rispetto a quelle destinate alla vita all'aperto.

Coltivare la canapa è legale ma bisogna sempre essere pronti a dimostrare che si tratta di cannabis legale, quindi quando si acquistano i semi è sempre opportuno tenere a portata di mano la confezione, in modo tale da poter far vedere che si tratta di piante destinate all'alimentazione o a scopi differenti rispetto a quelli illegali.

I semi non lavorati presentano livelli relativamente bassi di cannabidiolo ma si prestano in maniera eccezionale come alimenti di qualità, perché oltre all'elevato tenore proteico contengono moltissimi sali minerali indispensabili e completamente biodisponibili.

Scegliere con cura la cannabis migliore

Non è mai una buona idea prendere semi a caso e cominciare a piantarli perché non necessariamente sono fertili. È sempre opportuno rivolgersi a fornitori di un certo livello come Sensoryseeds.it che riescono a garantire che i loro prodotti provengono tutti da coltivazioni selezionate e che soprattutto i livelli di THC sono ben al di sotto di quelli massimi legali.

Coltivare la canapa può essere un'idea molto interessante soprattutto per chi ha a disposizione piccoli appezzamenti e cerca una pianta in grado di offrire buone proprietà ed un'alta resa, ad esempio per fungere da complemento alimentare per arricchire la dieta oppure per la preparazione di pietanze specifiche.

Richy Garino

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