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Sanità | 31 gennaio 2020, 13:30

In Piemonte nessun allarme per il coronavirus, ma i medici di famiglia lanciano l'appello: "Vaccinatevi contro l'influenza"

Un grossista farmaceutico cinese ha chiesto a Federfarma Piemonte 50 mila termometri e un milione e mezzo di mascherine. I numeri non hanno permesso di soddisfare le richieste

A Wuhan il monitoraggio della temperatura dei passeggeri in una stazione cittadina, fonte wikipedia

A Wuhan il monitoraggio della temperatura dei passeggeri in una stazione cittadina, fonte wikipedia

Nessun allarme per il Coronavirus in Piemonte, ma un appello dei medici di famiglia a vaccinarsi in vista del picco influenzale previsto nelle prossime settimane. 

All'indomani della scoperta dei primi due casi di coronavirus a Roma in Italia, e della chiusura del traffico aereo da e per la Cina, sono questi gli inviti che arrivano da Federfarma Piemonte e FIMMG. 

"Nella nostra regione, Lombardia e Liguria - spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte - oggi non c'è nessuna psicosi. C'è stata una richiesta leggermente maggiore di gel disinfettante per le mani: anche di mascherine ne avremo vendute qualche migliaio". 

Negli scorsi giorni è venuto però a bussare alle porte dell'associazione, che rappresenta le farmacie piemontesi, un grande grossista di una casa farmaceutica cinese. "Ci conosceva - spiega Mana - perché in passato avevamo avuto dei contatti. Ci ha chiesto 50 mila termometri e un milione e mezzo di mascherine. Richieste che, in entrambi i casi, visti i numeri, non siamo in grado di soddisfare". 

"Nei nostri studi medici - spiega il presidente regionale del sindacato dei medici di famiglia Roberto Venesia - non c'è ancora la fobia per il coronavirus. Il mio appello però è di vaccinarsi contro l'influenza. Siamo ancora in tempo: il picco influenzale è previsto a fine mese, l'invito quindi è di proteggersi".

Quest'anno il numero delle persone che hanno scelto di proteggersi dal virus è aumentato. Nel 2018-2019 in Piemonte si sono vaccinati contro l'influenza 680 mila persone: quindici giorni fa nella nostra regione erano già 700 mila.

Cinzia Gatti

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