Quella di ieri, domenica 26 aprile, per parrucchieri ed estetisti è stata un po’ una doccia fredda. Se fino a qualche giorno prima, infatti, le date possibili per una riapertura si aggiravano tra l’11, il 18 e il 25 maggio, il nuovo DPCM ha raggelato le speranze spostando al 1 giugno la ripartenza per questo settore.
Ecco che il nostro viaggio tra le quotidianità dei fossanesi oggi non poteva che idealmente a portarci a parlare con due rappresentanti della categoria dei parrucchieri.
Giuseppe “Beppe” Porro e Davide Muratore sono “I Parrucchieri”, lavorano insieme da 11 anni e da circa due anni hanno scommesso su un nuovo locale più ampio e su nuovi prodotti da proporre ai clienti.
“La difficoltà più grande per noi è l’assenza di linee guida chiare. In questo periodo stiamo lavorando per poter riaprire garantendo la massima sicurezza ai nostri clienti, ma di fatto non sappiamo cosa sarà realmente necessario. Stiamo acquistando molti dispositivi di protezione, materiali usa e getta, mascherine e visor facciali, ma al momento non sappiamo se saranno davvero necessari. Questa incertezza è quella che ci mette più in difficoltà, ma capiamo che questa sia una situazione difficile da gestire a tutti i livelli” ci spiega Beppe.
“Finché tutti erano a casa c’era rassegnazione, un grande dispiacere perché non possiamo fare il nostro lavoro, che tra l’altro amiamo moltissimo, ma in fondo eravamo tutti fermi. La preoccupazione adesso è che con le aperture del 4 maggio possa tornare a peggiorare la situazione ritardando ulteriormente la soluzione del problema. Non fraintendetemi, ho una gran voglia di vedere i miei genitori, non li vedo da due mesi! Ma siamo sicuri che tutti saranno in grado di mantenere le distanze, di non abbracciare le persone a cui vogliono bene? Mi spaventa un po’ che possa tornare a peggiorare la situazione”.
Quella di Beppe e Davide è una fotografia dell’attualità che, nonostante il dispiacere e la preoccupazione per una riapertura che tarda ad arrivare, si mantiene ottimistica: “Abbiamo chiuso, d’accordo con altri commercianti fossanesi, prima che ci fosse imposto. Non era chiaro cosa si dovesse fare e abbiamo scelto di preservare i nostri clienti e noi stessi. Subito si pensava che sarebbe durata pochi giorni, poi abbiamo capito che si sarebbe allungata. I primi giorni sono stati bruttini, poi abbiamo pensato che potevamo cercare di trasformare questo periodo in un’opportunità”.
Ecco che Beppe e Davide iniziano a sentirsi, coinvolgono il personale che collabora con loro, iniziano a frequentare corsi online sia tecnici, sia di comunicazione e sulla sicurezza: “Normalmente siamo abituati a correre. Lavoriamo tanto e abbiamo solo il lunedì a disposizione. A volte ci dispiace anche dedicarlo ad altro che non sia la nostra famiglia. Invece in questo periodo abbiamo avuto il tempo di informarci su moltissimi argomenti. Ad esempio, in negozio siamo socievoli, ci piace raccontarci e ascoltare i nostri clienti, ma ci sembrava di essere carenti in comunicazione social e abbiamo provveduto con delle consulenze per rafforzare questo aspetto”.
Messo a segno questo primo aspetto pratico che ha consentito alla mente e alle energie di rimanere in moto il puzzle della vita quotidiana si è arricchito di tasselli: “Ho avuto la possibilità di confrontarmi con i miei figli di 18 e 13 anni. Età diverse, esigenze diverse. Per la prima volta non vivo la loro vita in differita, raccontata da altri. Se c’è un problema lo si affronta subito non si deve aspettare la sera” ci racconta Beppe. “L’altro giorno Aurora si è alzata in piedi da sola per la prima volta e io ero presente – aggiunge Davide -. Le altre prime volte di Aurora le ho viste dallo schermo del telefonino: la sua prima pappa, il primo bagnetto. In questo periodo invece la sto guardando crescere… e faccio un sacco di barbecue”.
Beppe e Davide hanno quindi trovato una dimensione personale in cui vivere con serenità questo stop forzato, cercando di non farsi sopraffare dalle difficoltà: “Tutto sommato noi siamo fortunati. Siamo consapevoli che intorno a noi in questo momento ci sono persone che stanno male, che sono malate. Questo ci spinge ad accettare con maggior rassegnazione questo sforzo. Il nostro comportamento responsabile tutela chi è più debole. In questo periodo abbiamo fatto un passo indietro su tante cose, abbiamo capito quanto sia importante per noi il contatto umano. Siamo privati di ciò che ci piace di più, ma abbiamo anche avuto il tempo di sentire persone care, di creare un’intimità con i nostri interlocutori che prima non avevamo il tempo di avere, forse nemmeno il tempo di capire quanto questo fosse un bisogno”.
Un percorso di lettura dei propri sentimenti e delle proprie emozioni che pare aver rinforzato la stima reciproca dei due soci: “La molla mi è scattata dentro una notte – racconta Davide -. Il giorno prima avevo sentito Beppe un po’ demoralizzato e alle due di notte gli ho mandato un messaggio chilometrico e abbiamo iniziato a pensare a come ripartire, con nuove energie, nuove proposte. Da sempre la nostra è un’accoppiata vincente: c’è l’esperienza di Beppe e la mia energia, a volte la mia incoscienza. Quando abbiamo chiuso eravamo sulla cresta dell’onda, avevamo introdotto da tre mesi dei prodotti nuovi, molto coerenti con la nostra filosofia, prodotti naturali, con imballaggi riciclati e riciclabili. Eravamo riusciti a farli provare a tutti i nostri clienti. Non possiamo che ripartire più forti di prima, altrimenti sarebbe come sprecare quello che avevamo raggiunto” confida Davide.
Pronti a ripartire, dunque con tante energie e tutte le disposizioni di sicurezza attivate: “Non avendo ancora una linea guida precisa al momento stiamo procurando tutto quello che potrebbe rispondere alle richieste più restrittive: dai guanti alle mantelle usa e getta, dagli sterilizzatori ai visor facciali”.
Nel frattempo si mantengono i contatti con le clienti e i clienti in tutti i modi possibili, spesso con piacevoli sorprese: “I nostri clienti hanno il nostro numero di telefono. Pensavamo che ci avrebbero contattato per dei consigli sui capelli. In realtà nelle telefonate si parla di capelli per pochi minuti e poi si chiacchiera. Ci stanno chiamando e scrivendo non solo per sapere quando riapriremo, ma per sapere come stiamo. Stiamo toccando con mano il valore dell’empatia che stabiliamo con i nostri clienti. C’è tantissimo affetto. Noi stessi ci siamo resi conto di quanto vogliamo loro bene, di quanto siano innanzitutto nostri amici. E di quanto ci manchino”.







![Levaldigi–Cagliari, il volo che riparte tra festa e qualche scintilla [VIDEO] Levaldigi–Cagliari, il volo che riparte tra festa e qualche scintilla [VIDEO]](https://www.targatocn.it/fill/90/90/fileadmin/archivio/lavocedialba/2025/12/Volo_inaugurale_Cuneo-Cagliari_19-12-2025.png)






