Il Piemonte ha una carenza di 3.795 infermieri e un gap di 0,5 rispetto al rapporto con il numero di medici fissato dall’Oms e servirebbero almeno mille nuovi infermieri, in prima linea non solo per fronteggiare le emergenze ma anche nelle necessità di tutti i giorni. Parola di Massimiliano Sciretti, presidente del Coordinamento regionale delle professioni infermieristiche, che ha analizzato il difficile momento della professione sul nostro territorio.
Carenze in Piemonte
Come ricorda Sciretti, nei Paesi occidentali più avanzati il rapporto tra medici e infermieri è almeno di 1:3 (vale a dire, ci sono tre infermieri per ogni medico), mentre in Italia si ferma a una media di 1 a 5 (praticamente la metà), con una carenza di oltre 53-55mila unità. Ancora più basso il rapporto infermieri per mille abitanti, che a fronte di una media OCSE di circa 9 vede l’Italia attestarsi a 5,6.
Basso il rapporto tra infermieri e pazienti
E il Piemonte è sotto la media, come dicono gli esperti sui dati del Ministero dell’Economia, con tutto ciò che ne consegue: in base agli studi e alle statistiche, a un incremento del 10 per cento del numero di infermieri corrisponde una diminuzione della mortalità del 7 per cento. Attualmente, in Italia ogni infermiere assiste in media undici pazienti: in alcune regioni “virtuose” il dato scende a 8, ma in quelle tartassate dai piani di rientro schizza fino a 17-18, con conseguente aumento del rischio di mortalità, che raggiunge in media circa il 30 per cento.
Nessun bando aperto per ora
Al momento però non sembrano esserci ancora interventi concreti sul tema, anche viste le difficoltà legate alla situazione emergenziale che stiamo ancora vivendo: in particolare, leggendo la pagina del sito Concorsi Pubblici scopriamo che non sono presenti bandi per concorsi infermieri in Piemonte, mentre qualcosa si muove nelle altre Regioni (anche limitrofe, ad esempio in Lombardia ed Emilia Romagna).
L’offerta formativa per il prossimo anno
E non va molto meglio neppure sul fronte della formazione: il decreto del 26 giugno del Ministero dell’Università che ha fissato i numeri dell’offerta formativa per l’esame di ammissione ai corsi di laurea delle Professioni Sanitari non ha del tutto rispettato le attese e le speranze. In totale, in Italia ci sono 25.602 posti, dato superiore alle richieste delle Regioni (più 3 per cento, a fronte dei 25.820 chiesti dagli enti locali) ma di molto inferiore rispetto alle esigenze delle categorie (meno 16 per cento, ovvero quasi 5mila posti in meno).
Posti inferiori alle attese
In particolare, sottolinea la FNOPI, il saldo negativo riguarda proprio la professione di Infermiere, con più di tremila posti in meno rispetto alle richieste iniziali: una doccia fredda per il settore, soprattutto dopo che l’emergenza COVID ha dimostrato la centralità di questo tipo di figure professionali.
Inoltre, pur rappresentando il massimo storico di posti messi a bando finora (circa il 6 per cento in più della disponibilità offerta per lo scorso anno accademico, pari a circa mille posti in più), i 16.013 posti a bando per la laurea in infermieristica sono molto inferiori agli aumenti percentuali di posti messi a bando per altre professioni.
Una tendenza che quindi sembra andare in direzione opposta all’aumento del numero dei professionisti, sollecitato anche a livello internazionale dall’OCSE che, come dicevamo, ha sottolineato in vari rapporti lo squilibrio tra il rapporto medici-infermieri presenti in Italia rispetto a quello degli altri Paesi e anche la sfavorevole proporzione tra medici-abitanti e infermieri-abitanti.