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Attualità | 24 settembre 2020, 19:25

Problemi sui pullman scolastici, i consiglieri di minoranza di Garessio: "Riutilizziamo la linea ferroviaria Ormea-Ceva"

Lo dichiarano in una nota i consiglieri di minoranza del comune di Garessio, Renza Roberi, Isaac Carrara e Anna Maria Nasi

Problemi sui pullman scolastici, i consiglieri di minoranza di Garessio: "Riutilizziamo la linea ferroviaria Ormea-Ceva"

Riapertura della linea ferroviaria Ceva-Ormea: un problema atavico di cui si discute da anni e che nelle ultime settimane, con la riapertura delle scuole in concomitanza all’emergenza Covid-19, si è fatto ancora più pressante.

Questo pomeriggio i consiglieri di minoranza del comune di Garessio, Renza Roberi, Isaac Carrara e Anna Maria Nasi hanno diffuso la nota che vi riportiamo di seguito per sensibilizzare l’attenzione di tutti sul problema.

"In questi giorni alcuni genitori di studenti che utilizzano i pullman da Garessio a Ceva-Mondovì per recarsi a scuola, ci hanno segnalato la rilevante situazione di disagio e la reale preoccupazione riferita ad eventuali contagi covid vissute quotidianamente dai loro figli. I genitori lamentano il sovraccarico del numero degli studenti trasportati, lo scarso utilizzo delle mascherine e la mancanza di distanziamento in base alle normative vigenti” – scrivono i consiglieri, che aggiungono – “ In parte alcuni problemi, come il sovraccarico degli studenti, su una strada pericolosa soprattutto in periodo invernale, erano già e presenti in passato. Quest'anno però la situazione si è ulteriormente aggravata  a causa dell'emergenza Coronavirus e quindi, a maggior ragione, sono necessarie l'osservanza di tali disposizioni a tutela dei ragazzi”.

La possibile soluzione: “Pensiamo sarebbe utile prendere in considerazione il riutilizzo della linea ferroviaria Ormea-Ceva, per altro già messa in sicurezza per le corse del treno storico. Ovviamente si tratterebbe di utilizzare le corse al meglio, evitando inutili corse che non sarebbero sfruttare, utilizzando orari che sarebbero a esclusivo uso di studenti. Auspichiamo che le autorità locali si facciamo parti diligenti e portavoce alla Regione e agli organi competenti per risolvere questo problema assolutamente da non sottovalutare”.

Arianna Pronestì

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