Che fine ha fatto il video del progetto M.A.P.P.E. di Peveragno? Realizzato nel 2015 dal Comune di Peveragno e finanziato dal G.A.L., è scomparso da circa due anni dal sito internet ufficiale del Comune.
In merito, il direttivo della Compagnia del Birùn, storica realtà culturale del paese, ha chiesto informazioni direttamente all'amministrazione comunale in questi ultimi giorni. E l'amministrazione si è attivata per rispondere, esaminando il video e valutando l'opportunità di reinserimento sul sito istituzionale, ma senza successo.
"Le conclusioni a cui siamo giunti sono le seguenti: il video risale a ben 6 anni fa e riteniamo che non sia oggi rappresentativo del “mood” sociale e culturale attuale della comunità peveragnese, e più in generale della situazione odierna del nostro territorio - si legge nella lettera di risposta a firma del sindaco Paolo Renaudi - . Inoltre la sua eccessiva lunghezza lo rende di fatto un prodotto poco fruibile per una diffusione ampia e rispondente agli attuali standard di comunicazione visiva. Molte cose da allora sono cambiate, e la visione che emerge dal filmato è a nostro parere una visione ampiamente minoritaria e almeno in parte non condivisa dalla attuale Amministrazione".
La proposta del sindaco è di realizzare un nuovo video più "aggiornato"; la giunta si attende dalla Compagnia proposte e iniziative, e intende coinvolgere anche altre associazioni locali.
La risposta del direttivo della Compagnia del Birun, ovviamente, non si è fatta attendere.
"Vi abbiamo richiesto il reinserimento del video del progetto 'M.A.P.P.E./ dopo le ripetute segnalazioni della sua rimozione dal sito istituzionale del Comune che noi attribuivamo a una svista. Abbiamo continuato a pensarlo dopo averla segnalata agli assessori Ghigo e Marchisio che ci hanno riferito di disguidi tecnici e di aggiornamenti in corso, ma non di cancellazione. La vostra risposta di non accettare la nostra proposta, pertanto, ci coglie di sorpresa.
Non nascondiamo che ci rincresce che il video sia definito ‘oggi non rappresentativo del “mood” sociale e culturale attuale della comunità peveragnese e più in generale della situazione odierna del nostro territorio perché le belle immagini degli scorci da cartolina del nostro paese contenute nel video sono tuttora patrimonio del nostro territorio e ci auguriamo lo rimangano a lungo. Se ci si riferisce alle scene estemporanee di personaggi in costume che richiamano il passato diamo atto che non sono rappresentative della vita di oggi né di quella di sei anni fa quando è stato girato, ma sono solo un escamotage teatrale per incuriosire con garbo lo spettatore.
Ci rattrista leggere che 'è un prodotto poco fruibile per una diffusione ampia' perché non è un prodotto, è un racconto: il racconto della storia di Peveragno, fruibile da tutti quelli che hanno interesse a sentirla. Ci sconcerta apprendere dalla vostra risposta che 'la visione che emerge dal filmato è a nostro parere una visione ampiamente minoritaria e almeno in parte non condivisa dall'attuale Amministrazione' perché la leggenda di Mariabissoula e la figura di Birùn che ci accompagnano nel video alla scoperta di Peveragno fanno parte della nostra cultura secolare e parlano dell'orgoglio peveragnese nella difesa delle minoranze.
Ci rammarica inoltre che sia ritenuto ‘non attuale' perché vecchio di sei anni, ma non sia stato lasciato nella videogallery del sito almeno come memoria storica.
La vostra idea di realizzare un nuovo video affinché dia 'una immagine nuova e accattivante del mondo peveragnese' ci lascia altrettanto perplessi. Perché il nuovo video non può condividere lo spazio nella videogallery con il video del progetto 'M. A. P.P. E.? Una video gallery non sarebbe forse più interessante se arricchita da più video girati in tempi diversi e con prospettive diverse tra cui il fruitore può scegliere?N on sarebbe forse più rappresentativa della tradizione di salvaguardia della cultura del nostro paese?
Senza contare che il video rimosso era stato pagato con soldi pubblici e sarebbe bene rimanesse fruibile da tutti il più a lungo possibile. Oltre ad essere parte di un progetto tuttora attuale con i murales che decorano il nostro paese raffigurando i momenti più rappresentativi della nostra storia.
L'evidente differenza di visione ci rende dubbiosi sulla possibilità di essere davvero utili per un progetto video condiviso (senza contare la situazione pandemica), non potendo trascendere dalle nostre convinzioni che solo chi sa guardare indietro riesce a vedere avanti e nel contempo fermamente decisi a rispettare la vostra opinione."














