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Politica | 29 novembre 2021, 18:06

Elezioni in Provincia: la lista Piccoli Comuni della Granda si presenta

Giovanni Gatti, Daniela Patrizia Costamagna, Katia Nicoletta Disderi, Francesca Reitano, Maurizio Rignon, Giuseppe Sarcinelli nella formazione battezzata “Comuni: Identità e storia", in lizza per l'imminente rinnovo dell’assemblea

Il simbolo della lista  “Comuni: Identità e storia"

Il simbolo della lista “Comuni: Identità e storia"

Sei nomi (sono quelli di Giovanni Gatti, Daniela Patrizia Costamagna, Katia Nicoletta Disderi, Francesca Reitano, Maurizio Rignon, Giuseppe Sarcinelli) per quella che rappresenta una delle novità in vista alle prossime elezioni del Consiglio provinciale cuneese.  

La consultazione è quella in programma il prossimo 18 dicembre, quando oltre 2.800 amministratori saranno chiamati a esprimere i 12 componenti dell’assise in rappresentanza dei 247 Comuni di loro appartenenza.

Un rinnovo che, come ampiamente segnalato da queste pagine, a questa tornata sarà contraddistinto dall’abbandono dello schema a "listone unico" che aveva contraddistinto i tre precedenti rinnovi (2014, 2016, 2018) con sistema di voto ponderato, che tiene cioè conto delle dimensioni dei singoli centri al voto.

Delle quattro formazioni che a breve si contenderanno quindi i dodici posti da consigliere concessi all’assemblea dopo la riforma Delrio, due rappresenteranno rispettivamente le coalizioni di centrodestra e centrosinistra, una terza sarà espressione di "Azione", la formazione politica fondata da Carlo Calenda (venerdì di passaggio al Toselli di Cuneo), mentre un’ultima è quella che si richiama ai piccoli municipi, con la lista battezzata “Comuni: Identità e storia".
 
"La lista 'Piccoli Comuni della Granda' –
fanno sapere i suoi promotori in una nota – è totalmente apartitica e non legata, come erroneamente riferito da alcuni organi di stampa, ad alcun soggetto partitico di qualsiasi estrazione": “Siamo sindaci e amministratori che amano e lavorano per il proprio territorio – spiegano – cercando di sviluppare attraverso l’associazionismo tra Comuni, dei progetti strategici di sviluppo delle piccole, medie e grandi realtà territoriali".

"Per noi innanzitutto conta il rapporto sincero con il cittadino – proseguono i sei candidati –, l’uomo comune che si presenta presso il Municipio e ha bisogno di essere ascoltato. Sono queste le richieste che noi vorremmo portare nel Consiglio Provinciale, richieste e progetti concreti dove l’associazionismo diventa forza per costruire e non unione forzata imposta dall’alto. Siamo aperti a tutte le realtà della Provincia a tutte le collaborazioni che ci verranno presentate. Vogliamo salvaguardare la desertificazione sociale e commerciale ormai in atto delle Terre di Mezzo, della montagna, delle zone territorialmente marginali e tentare di affrontare insieme i tanti problemi irrisolti delle periferie e delle città. Vorremmo veramente costruire un sistema di interscambio tra il mondo rurale-periferico e la città con una visione non solo prettamente provinciale, ma aperta ai grandi progetti inter-regionali e sovranazionali. Vorremmo far sì che la nostra Provincia esca dall’isolamento ormai cronico di questo 'cul de sac' geografico venutosi a creare forse proprio per la nostra mancanza di apertura di visione europea così tanto declamata a parole, ma mai attuata nei fatti".

Redazione

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