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Economia | 15 dicembre 2021, 16:46

Autunno di fuoco per la sicurezza web in Piemonte: la regione vittima di attacchi hacker

Autunno di fuoco per la sicurezza web in Piemonte: la regione vittima di attacchi hacker

A volte, purtroppo, gli antivirus non bastano. È quello che hanno imparato, a malincuore, alcune realtà piemontesi negli scorsi mesi. Sempre più sofisticati, gli hacker oggi puntano spesso a istituzioni ufficiali con l’obiettivo di bloccare e rubare i dati sensibili di utenti e cittadini. Nonostante i grandi spaventi, però, sembra che queste minacce abbiano fallito e in poco tempo sia stato possibile riprendere le attività senza problemi. Questi eventi lasciano però comunque il segno come lezioni per futuro.

Il Comune di Torino sotto il mirino degli hacker

 

Sembra che nell’ultimo periodo le vittime predilette dagli hacker siano tutti quegli enti facenti parte del settore pubblico. Tra questi, come comunicato da alcuni hacker stessi, a essere presa in particolar modo di mira è la sanità italiana. Ma nei mesi anche altri settori sono stati colpiti dai cosiddetti ransomware, come nel caso dei recenti attacchi a Roma e Perugia. Anche Torino, purtroppo, nei primi giorni di novembre ha subito un’incursione digitale presso il sistema informatico del Comune che è costato un down temporaneo dei servizi dell’anagrafe. Se ciò ha comportato sicuramente scocciature per i cittadini, questo attacco è costato un grande spavento al Comune stesso che ha visto mettere a repentaglio il proprio database.

 

Per fortuna, però, in poco tempo i tecnici sono stati in grado di risolvere il problema e a rifar prendere tutte le attività senza intoppi.

Questo attacco, e tutti gli altri che nei mesi hanno colpito altre città italiane, è senza dubbio un lato negativo della sempre più diffusa digitalizzazione dei dati e dei servizi che porta sì tantissimi vantaggi e comodità ai cittadini, ma rende le nostre informazioni alla mercé di hacker e malintenzionati se queste non sono protette nel modo giusto. Fortunatamente sembra però che le istituzioni si stiano muovendo nella direzione giusta adottando strategie preventive e risolvendo eventuali problemi in fretta.

Il caso della Maggioli S.P.A. di Cherasco

 

Se probabilmente le vittime predilette dagli hacker siano le grandi istituzioni pubbliche, che custodiscono molti dati e il cui blocco dei servizi porterebbe enormi problemi alla cittadinanza, anche le realtà meno conosciute o più settoriali sono comunque prese di mira. È stato ad esempio il caso della Maggioli S.P.A., azienda reggiana si occupa della gestione delle multe per conto della Polizia Locale di diversi comuni tra cui quello di Cherasco, nel cuneese, ed è quindi in possesso di un gran numero di dati riguardanti i cittadini di queste località.

 

Secondo una comunicazione da parte della Maggioli stessa, la società è stata vittima di un attacco che ne ha temporaneamente bloccato i servizi portando a una perdita dei dati contenuti nei database. Fortunatamente a partire dal 4 ottobre scorso i dati sono stati ripristinati e l’attacco non ha quindi apportato nessun danno permanente agli archivi dell’azienda né c’è stato alcun furto di dati personali della cittadinanza. Anche questo evento, però, è una lezione che ci ricorda che sono moltissime le realtà in possesso dei nostri dati e che rischiano di essere sotto attacco. Per fortuna, pare che esse siano sempre più pronte ad affrontare queste evenienze.

Ransomeware, una minaccia sempre più diffusa

 

Il tipo di attacco subito da queste realtà è spesso sempre lo stesso: un ransomeware. Dimentichiamoci quindi i vecchi virus che mettono a repentaglio il funzionamento del nostro computer o che ottengono l’accesso alle nostre fotocamere per spiarci a distanza. I ransomeware sono virus con un funzionamento diverso ma sempre più diffusi, utilizzati dagli hacker per colpire soprattutto aziende e istituzioni pubbliche in possesso di una grande mole di dati sensibili. L’Italia ormai lo sa bene, dato che sono moltissime le realtà nostrane a essere state nel mirino di questo tipo di attacco negli anni o a essere vittime di minacce.

Ma cosa sono questi ransomeware? Il nome può darci un suggerimento: in inglese ransome significa riscatto. Un ransomware è infatti un tipo di virus che cripta i dati contenuti in un computer, server o database. Le vittime di un attacco di questo tipo non possono quindi più accedere a questi dati e rischiano di vederseli rubare o di non poterli più sbloccare. È a questo punto che gli hacker chiedono un pagamento, il riscatto, in cambio del quale i dati saranno restituiti.

 

Per fortuna però non c’è più bisogno di accettare queste condizioni. I casi del Comune di Torino e della Maggioli S.P.A. sono dei perfetti esempi di come queste realtà siano sempre più pronte ad affrontare velocemente e senza danni questo tipo di attacchi. Nel caso del Comune di Torino, ad esempio, sono stati prontamente bloccati i collegamenti informatici interni in modo da impedire la propagazione del virus.

Importantissima in entrambi i casi è stata inoltre la presenza di un backup. Sembra questo infatti uno dei modi più efficaci per affrontare con successo un ransomware. Grazie ai backup, infatti, sia il Comune di Torino che la Maggioli sono stati in grado, dopo essersi assicurati di aver debellato qualsiasi minaccia digitale, di accedere di nuovo ai dati che erano stati bloccati.

 

Secondo il presidente del Cosapir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, lo sviluppo di un backup efficace, sotto forma di cloud a livello nazionale, è una delle principali priorità che il nostro Paese deve affrontare per riuscire ad affrontare in modo efficace e senza troppi danni un potenziale blocco o furto dei dati.

Non resta quindi che sperare che questi recenti attacchi informatici, fortunatamente risolti in poco tempo e senza perdite, siano delle lezioni e degli sproni anche per le realtà piemontesi o per le aziende che lavorano anche nella nostra regione a porre sempre più attenzione alla sicurezza dei loro sistemi informatici.

 

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