C’è il blocco delle trattative per il rinnovo dell’integrativo aziendale alla base della protesta che nella giornata di oggi, venerdì 14 ottobre, ha portato allo sciopero di otto ore proclamato dai sindacati di categoria negli stabilimenti Dana Graziano di Sommariva Perno (ex Graziano Trasmissioni) e Cervere, realtà dell’automotive che impegnano rispettivamente 300 e 250 addetti.
"Dopo l’ultimo incontro del coordinamento nazionale – spiega Domenico Calabrese, referente della Fiom Cgil per la zona albese e braidese – la proprietà ha posto pregiudiziali che a nostro giudizio penalizzano fortemente i lavoratori sul fronte del premio integrativo indebolendo al contempo i sistemi di ingresso del lavoro stabile in azienda, con un ricorso troppo ampio ai contratti di somministrazione. Da diversi anni il premio variabile riconosciuto in sede di contrattazione di secondo livello non eroga danari per i dipendenti, cui si vuole far pagare il prezzo dell’inflazione. Da qui la decisione del fermo di 8 ore proclamato per oggi. Nei prossimi giorni terremo assemblee per confrontarci coi lavoratori".
Nei mesi scorsi la piattaforma di rinnovo dell’integrativo era stata al centro del Coordinamento nazionale di Fiom, Fim, e Uilm presso l’Unione degli Industriali di Torino.
"Pur comprendendo l’esigenza aziendale di restare competitivi – era stato il commento della Fiom Cgil rispetto a quelli che registrava come atteggiamenti di chiusura da parte dell’azienda –, non possiamo però accettare che in linea di principio venga respinto ogni aumento di costi fissi e dunque ogni effettivo e stabile miglioramento dei trattamenti economici o dei diritti dei lavoratori, compresi quelli dei tanti precari presenti in modo strutturale nei siti produttivi. Anzi abbiamo precisato che il futuro premio per noi dovrà ammontare a 1.500 euro a regime e si dovrà trattare di una cifra effettivamente raggiungibile, mentre a copertura del 2022 chiediamo una cifra una tantum".
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