Domenica 11 dicembre grande affluenza di pubblico in Basilica per il concerto del Coro delle voci bianche della Scuola Comunale di Musica di Mondovì, con la direzione di Maurizio Fornero e l’accompagnamento organistico di Alberto Rainetti.
Per la prima volta, i ragazzi si sono esibiti al Santuario ed hanno fatto rivivere ai presenti la tradizione natalizia con canti tradizionali e brani del grande repertorio. Proprio con uno dei maggiori autori di ogni tempo, Johann Sebastian Bach, si è aperto il concerto: “In dulci Jubilo”, è una melodia tradizionale che il kapellmeister lipsiense andò a rielaborare.
A seguire il canone “Che gusto è mai questo” del compositore e operista secentesco Antonio Caldara, uno dei maggiori esponenti della tradizione madrigalistica e concertante veneziana, autore molto prolifico anche di musica sacra.
E poi ancora grandi classici, come “Ark! The herald angel’s sing”, brano attribuito dalla tradizione a Mendelssohn, la popolare “Carol of the bells” scritta da John Williams, ma anche brani di un repertorio più contemporaneo, come i due pezzi che chiudono l’esibizione, scritti da John Rutter, uno dei maggiori compositori viventi di musica corale, o quello scritto dal compositore Bruno Coulais insieme al regista Christophe Barratier, per un film dedicato proprio al mondo della vocalità.
Non sono mancate piacevoli chicche e curiosità, come “Hotaru koi”, canzone tipica del folklore giapponese, divertente da cantare e curiosissima da ascoltare.
«I ragazzi hanno cantato con affiatamento e con grande spontaneità – commenta la presidente di Nativitas, Marzia Danna –. Si è trattato di un concerto che ci ha donato momenti di grande emozione e che ha dimostrato il talento di questi ragazzi, all’altezza di un ensemble di professionisti. Hanno saputo accompagnarci nel cuore dell’avvento a un momento di riflessione e ascolto che ci ha portati in alto verso l’infinito, avvolti dall’arte e dalla storia che contraddistinguono il Santuario»