“Domani andrò in assemblea Acsr e voterò no. Non sarò sola. Ci sarà tutta la mia maggioranza”. Così si è espressa la sindaca Roberta Robbione nel consiglio comunale di Borgo San Dalmazzo sul tema biodigestore. Come era nell'aria, il consesso cittadino ha detto no al progetto di riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente nel sito di San Nicolao per la produzione di biometano. Un progetto, approvato nel dicembre 2019 dall'assemblea dei sindaci Acsr, che a inizio gennaio 2023 si era anche aggiudicato il corposo finanziamento PNRR di 12,8 milioni di euro.
La posizione della sindaca Roberta Robbione
La sindaca Roberta Robbione ha espresso il suo punto di vista leggendo una lunga lettera dove ha ripercorso tutta la vicenda. Per la prima cittadina il fil rouge è rappresentato dal fatto che il progetto nasce per essere a livello territoriale provinciale: “Nel dicembre 2019 l'allora sindaco di Cuneo Borgna disse che il progetto stava in piedi per l'apporto di tutto il rifiuto organico prodotto dall'intera provincia di Cuneo. Votò favorevolmente (il voto ponderato del capoluogo vale il 38%, ndr). L'allora sindaco di Borgo Beretta votò sì (il suo voto ponderato conta per il 7,70%, ndr), asserendo che il suo Comune si sarebbe fatto carico non solo di un bacino, ma di tutta la Provincia, aggiungendo che non era cosa da poco”.
“Un progetto a valenza provinciale che regge solo se c'è l'adesione di tutti” ha sottolineato più volte la sindaca Robbione
Tra le contestazioni più forti il fatto di vedere realizzata una cattedrale nel deserto, perchè non esiste a oggi la sicurezza che tutti i consorzi provinciali (ACEM, CSEA E coaBsER) conferiscano lì il proprio organico. La spesa attuale che i Consorzi stanno affrontando per il conferimento dell'organico è molto più bassa di quella proposta da Acsr per il progetto biodigestore. Da piano finanziario parliamo di una tariffa di ingresso di 92 euro a tonnellata che potrebbe essere ridotta a 74 euro a tonnellata.
“Lo ha scritto anche il presidente della Provincia Robaldo dopo aver convocato i vari consorzi di bacino. Allo stato attuale non vi è certezza di conferimento perchè per ACEM e CSEA non vi è sostenibilità economica – ha detto Robbione -. Ma Acem e Csea sarebbero favorevoli se Acsr e Cec si facessero carico di questo rischio compensando il delta negativo. Nel dettaglio, gli altri consorzi ci chiedono che la differenza venga pagata dai 54 comuni Acsr”
Sulla perdita del finanziamento PNRR: “Nessuno sputa sopra ad un finanziamento da 12,8 milioni di euro, e neanche metto in dubbio il problema ambientale e la bontà della tecnologia. Qui è in ballo la sostenibilità dell'opera”.
Come era prevedibile, la sindaca ha poi tirato in ballo il progetto alternativo dell'impianto ACDA di Cuneo : “Una proposta meritivole di attenzione e approfondimento nell'ottica di economia circolare nell'ambito dei nostri 54 Comuni”
La discussione in consiglio
La discussione sul tema biodigestore era stata richiesta dai tre capigruppo di minoranza Marco Bassino (La Torre), Paolo Giraudo (Realizziamo Insieme) e Pierpaolo Varrone (Borgo per tutti).
Il consigliere di minoranza Luca Basteris (Borgo per tutti): “Il clima di Borgo mi ha stupito. C'è un dialogo da ricucire nel territorio. La presenza di tutto questo pubblico lo dimostra. Siamo nella logica degli adolescenti, quella del sì e del no. Da tecnico abbiamo dati oggettivi e non opinabili. La valutazione di impatto ambientale ci fornisce in maniera oggettiva dei dati. Anzitutto non si occupa nuovo suolo. Siamo su un territorio già degradato e già occupato. È impianto che va a riutilizzare impianti già esistenti. Sul piano aria e acqua abbiamo elementi trascurabili. Sul piano economico, il businnes plan è ottimo. Sul piano politico dobbiamo guardare oltre per i nostri figli, fare un servizio sul territorio che sarebbe unico, un esempio virtuoso. La politica del non fare è molto peggio della percentuale di rischio di sbaglio su questo progetto. Credo alla politica, ai giovani. Analizziamo questa scelta guardando in prospettiva futura. Sugli apporti dell'organico: chi non apporta adesso, probabilmente a breve lo farà perché converrà”.
Il consigliere di minoranza Marco Bassino: “Sul biodigestore avevo perplessità enormi. Poi ho partecipato, insieme ad altri amministratori, a riunioni chiarificatrici organizzate da Acsr. Il biodigestore per me è un discorso che ambientalmente regge. Da un punto di vista territoriale mi convince. Acsr è unica società composta da Comuni, invece la gestione dei rifiuti è quasi completamente privata. Dobbiamo difendere gli interessi della comunità. Non voglio parlare di malainformazione ma forse non si è andati a fondo, ci si è fermati ad alcune apparenze. La scelta deve essere guidata nell'ottica del futuro della nostra città e del territorio”.
Il consigliere di minoranza Varrone: “Tema complesso e importante. Nella passata legislatura il tema è stato divisivo e trattato in modo strumentale. Dobbiamo uscire dalla logica della campagna elettorale. Il biodigestore pone il rifiuto in un percorso virtuoso. Su questo penso siamo tutti d'accordo. Si chiede invece oggi di chiarire la maggiore efficienza di questo impianto. Il finanziamento pubblico c'è. Dobbiamo solo capire se questo investimento, per la realtà di Borgo e nella logica di un'autarchia positiva, sia necessario o meno. È possbile sostenere un investimento del genere e quali sono le ricadute? Questa la domanda a cui dovrebbero rispondere i 54 Comuni uniti. Invece a Borgo è stata data la palla avvelenata di decidere per tutti. Dovremmo giocare tutti nello stesso campo. Non è corretto far decidere noi, sarebbe stata meglio una piena solidarietà dei comuni nel prendere questa decisione”.
Il consigliere di minoranza Giraudo: “Si è già detto abbastanza. Come gruppo ci siamo sempre esposti a favore. Per noi il futuro è delle energie rinnovabili”.
L'assessore Armando Boaglio: “Per Borgo non è indolore essere sede dell'impianto San Nicolao. Nulla da dire sulla tecnologia, ma ne ho riconosciuto i limiti gestionali. Per fare funzionare il biodigestore dovremmo prendere rifiuti da tutta Italia. Borgo ha già dato. Io guardo al futuro. Per reclutare rifiuti da altre regioni che non hanno raccolta differenziata così puntuale come la nostra, avremmo un prodotto finale difficilmente commerciabile, con ulteriori costi di trasporto e interramento”
L'assessore Francesco Rosato: “I numeri sono numeri. Il biodigestore è progettato per 45 mila tonnellate, ma a pieno regine sarebbero 60 mila. I limiti poi sono tanti. Non siamo contari all principio del biodigestore e alle fonti rinnovabili. Ma il biodigestore è un progetto sovradimensionato e non adeguato. non solo per Borgo ma per tutto il territorio. Rinunciare al finanziamento non è sinonimo di fragilità. Non vogliamo sperperare denaro pubblico per un progetto fallimentare”.
L'assessore Michela Galvagno: “Progetto sovradimensionato. Lo abbiamo sempre detto, anche in campagna elettorale”.
Il consigliere Luca Basteris replica: “Il problema sono dunque gli apporti e i costi. Lo scenario è di apportare al privato in futuro”
La vicesindaca Clelia Imberti: “Studiamo questo progetto da mesi. Borgo ha già dato tantissimo nel tempo. Nel contempo dobbiamo prendere azioni in favore delle energie rinnovabili da adottare nel rispetto delle risorse pubbliche e anche delle generazioni future. Alla luce dei dati in nostro possesso, noi siamo contrari. Siamo contrari sulla base del progetto così come finanziato dal PNRR. La nostra contrarietà non è verso la tecnologia. La scelta deve essere fatta sui dati dell'economicamente sostenibile. 12,8 milioni sono tantissimi, ma neserviranno almeno 20 milioni. Il differenziale impieghiamolo sì, ma in progetti convenienti. Diamo pieno mandato alla sindaca Robbione affinché domani in Assemblea esprima voto negativo a questo progetto”. E su questa ultima dichiarazione si è levato uno scrosciante applauso da parte del folto pubblico in sala.
I prossimi passi
Con il no di Borgo e l'allineamento di Cuneo anticipato nella commissione consiliare di ieri sera. il finanziamento PNRR sembra sembra dunque allontanarsi.
L'ultima parola spetta all'Assemblea dei 54 sindaci Acsr. Si riuniranno domani, venerdì 17 febbraio alle 17 per la decisione finale (salvo proroghe).