Villa Invernizzi a Cuneo necessita di manutenzioni, grandi e piccole, anche urgenti: come intende muoversi il Comune? L’argomento è stato affrontato nella prima serata del consiglio comunale di marzo, nel quale è stato promesso un imminente incontro di confronto tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti della Sovrintendenza dei Beni Culturali.
A presentare l’interpellanza incentrata sulla tematica il consigliere comunale Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), che ha sottolineato come sin dal 2011 – anno in cui la struttura è stata posta sotto tutela della Sovrintendenza per il proprio valore storico (in quanto, in passato, sede di diversi incontri del Comitato di Liberazione Nazionale) e architettonico – la villa è stata, nei fatti, abbandonata a se stessa: “Da quando il suo abbattimento, come previsto dal PEC, è stato reso impossibile non si sono più effettuate le robuste manutenzioni necessarie ormai da tempo” ha detto il decano del consiglio comunale.
“Sembra che, se la villa crollasse, non dispiacerebbe troppo ai vari membri delle amministrazioni succedutesi – ha continuato Sturlese - . Invieremo questo documento anche alla Sovrintendenza stessa perché interventi sostenuti ma concordati con il Comune sono necessari, in attesa che il PEC venga rivisto nel senso della comprensione dell’edificio”.
I consiglieri chiedono azioni concrete a difesa della villa
Gli interventi di Paolo Armellini (Indipendenti), Beppe Lauria e Franco Civallero (FI) hanno sostenuto le richieste dei firmatari.
“Concordo sulla necessità di risolvere la situazione di abbandono a fronte dell’importanza di questo, come di altri edifici della città – ha detto il primo - . Oltre al degrado storico-architettonico credo si configuri anche un degrado etico, visibile anche dall’assenza di fiori presso il Famedio ai ‘cuneesi illustri’ del cimitero”.
“Io, quella villa, l’ho vista abitata dai signori Invernizzi e la ricordo come un luogo elegante e signorile come pochi – ha ricordato Civallero - . Non ci sono più entrato, negli ultimi anni, ma immagino come sia finita ed è un peccato: se si è deciso di mantenerla o si è stati obbligati a farlo, ci si spenda per difenderla”.
“Non esiste che si facciano ragionamenti su concetti filosofici e morali e poi nulla di concreto: se per la giunta e la maggioranza del consiglio la casa rappresenta, per voi, quel che dite rappresenti non c’è altro da fare che agire e conservarla. Altrimenti significa che questi valori, per voi, valgono zero. Non volete abbatterla? Siate conseguenti, trovando nelle pieghe del bilancio le risorse necessarie” ha concluso Lauria.
Spedale: "Non vogliamo abbatterla, non speriamo che crolli"
A chiarire la posizione dell’amministrazione comunale ci ha pensato l’assessore Alessandro Spedale: “Nessuno di noi tifa o desidera il crollo della villa, nel quale saremmo inevitabilmente responsabili” ha detto.
“Stante la sussistenza del vincolo non possiamo realizzare nemmeno la più piccola delle manutenzioni, che deve essere concordata in tutto e per tutto con la Sovrintendenza – ha aggiunto - . Mi sono premurato, però, di inviare una richiesta ufficiale per un sopralluogo da realizzarsi il prima possibile (probabilmente nel mese di aprile), per individuare gli interventi necessari”.