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Politica | 26 giugno 2023, 18:44

Miac di Cuneo, il Comune nomina Marcello Cavallo nel Cda. E in consiglio scoppia la bagarre

L'inizio dell'assemblea in ritardo di oltre un’ora: sulle comunicazioni della sindaca non si potrebbe discutere, ma la minoranza non ci sta e abbandona la sala del consiglio

La sala del consiglio "priva" della minoranza

La sala del consiglio "priva" della minoranza

Marcello Cavallo, Laura Fina e Marianna Beltritti: sono questi i soggetti nominati come rappresentanza dal Comune di Cuneo all’interno del  consiglio di amministrazione e del collegio sindacale del Miac Spa, comunicati dalla sindaca Patrizia Manassero in apertura dei lavori del consiglio comunale di giugno (convocato per la serata di oggi, lunedì 26 giugno).

Nomi – soprattutto nel caso di Cavallo, che del Miac è presidente sin dal 2020 – che hanno destato i malumori di una buona parte della minoranza, nello specifico Franco Civallero (FI), Beppe Lauria e Giancarlo Boselli (Indipendenti).

I mormorii hanno ingenerato una discussione tra i tre consiglieri e il presidente del consiglio comunale Marco Vernetti basata sull’impossibilità, per regolamento, di ammettere dibattito nella fase consigliare delle comunicazioni, conclusa con una conferenza dei capigruppo – a cui Lauria ha rifiutato di partecipare, assieme a Mavy Civallero (SiAmo Cuneo) e Massimo Garnero (FdI) – che ha fatto slittare l’inizio vero e proprio del consiglio comunale di oltre un’ora.

A seguito della conferenza dei capigruppo si è stabilito di mettere in votazione la proposta di non permettere discussioni durante le comunicazioni della sindaca (come da regolamento), votazione a cui i gruppi di minoranza per intero non hanno partecipato, uscendo dall’aula del consiglio.

“In passato, sulle comunicazioni, siamo già intervenuti senza questo ‘meccanismo di natura Borbonica’ - ha commentato Lauria -. Stiamo rasentando il ridicolo, e la cosa più speciosa e che avete anche fatto fare brutta figura al sindaco, come se non fosse in grado di dare spiegazioni su scelte legittime. La nomina è ineludibile e immodificabile, ma date le discussioni nel recente passato mi sembrava utile poter dire qualcosa. Il problema non è la persona, ma la funzione che la persona ha avuto nel recente passato che ci ha lasciato tutti disarmati”.

Simone Giraudi

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