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Storie di montagna | 28 gennaio 2024, 07:40

STORIE DI MONTAGNA/97: Angelo, lo chef che trova la ricetta della tua serenità

Da Moncalieri alla Val Germanasca per rifarsi un futuro

STORIE DI MONTAGNA/97: Angelo, lo chef che trova la ricetta della tua serenità

 

Prosegue sulle pagine di Targato Cn il nostro appuntamento settimanale coi racconti di vita dalle valli cuneesi raccolti dalla scrittrice Cinzia Dutto.

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Qual è Il modo migliore per conoscere uno chef? Sicuramente gustando la sua cucina!

E così, davanti ai suoi splendidi piatti, ho conosciuto Angelo Berton. Ho fatto con lui un viaggio tra sapori, emozioni e la sua storia! Tra un piatto e l’altro, chiacchiere e risate ho scoperto una persona meravigliosa, una di quelle persone che ami o che odi, non esiste la via di mezzo.

Una spiccata personalità, una parlantina notevole e un’inventiva incredibile sono le tre caratteristiche di questo chef di montagna.

Sono salita in Borgata Granero, Perrero (To), Valle Germanasca. Siamo a 1200 metri e il panorama è davvero stupendo. Poche curve per entrare nel piccolo borgo alpino, dove 4 residenti, compresi Angelo e sua moglie, vivono tutto l’anno. In mezzo ad una manciata di case c’è il mondo di questo chef speciale, che nei suoi piatti, che profumano di montagna, mette innovazione, tradizione e cultura antica. Ma occorre fare qualche passo indietro per capire come mai oggi si può mangiare vista montagne in questo accogliente locale!

Angelo è originario del Torinese, perde un caro amico in montagna e si ripromette di trovare una casa dove passare del tempo in altura, perché spesso dolore e ricordi si attenuano tra le cime.

Per 25 anni della sua vita fa il macellaio nell’azienda di famiglia a Moncalieri. Inizia a 16 anni, nel 1987, un lavoro che apprende da un papà gastronomo, macellaio e salumiere e da cui impara moltissimo.

I locali dell’azienda di famiglia vengono poi ceduti ad un’industria alimentare con cui Angelo collabora, per diversi anni, ma poi questa azienda fallisce: lui e sua moglie vengono licenziati per giustificato motivo. Un evento inaspettato che lo obbliga a rimettersi in gioco. Inizia con la strada più semplice: la ricerca di un nuovo lavoro. Spera nei due anni di disoccupazione di poter trovare una buona sistemazione, ma i suoi quarant'anni non lo aiutano. Troppa esperienza da retribuire o troppo vecchio per iniziare. Pare un’impresa impossibile.

Credo che nei momenti difficili ci siano due modi di reagire: fermarsi e rimanere a piangersi addosso o tirare fuori il meglio di sé e così ha fatto Angelo. Si è reinventato spinto dalla necessità di pagare il mutuo fatto per l’acquisto della casa in montagna, ed ha iniziato a cucinare per gli amici. Un passaparola è partito subito e i clienti, incuriositi dalla sua cucina, sono arrivati presto!

“Sono una persona molto fortunata perché sono estremamente curioso” mi dice Angelo “vivendo in montagna ho iniziato fin da subito ad appassionarmi al territorio che mi circonda, alle piante, ad approfondire la loro conoscenza e così, da un’iniziale cucina solo tradizionale, mi sono spinto anche verso una cucina vegana e vegetariana!”.

“Nei miei piatti puoi trovare molte erbe spontanee del territorio che raccolgo personalmente e che nobilito nei miei piatti!” conclude mentre mi sporge l’aperitivo con sciroppo di sambuco fatto da lui, e salsa di melanzane al forno con menta spontanea!

Nel locale, che prevede un dehors riscaldato vista montagne ed una stanza, un tempo stalla, dove ancora spicca la vecchia insegna della macelleria di famiglia, ci sono 20 coperti. Il menù non è alla carta ma è la proposta di Angelo che varia di volta in volta, ed è sempre accompagnata dalle sue spiegazioni, dal suo intrattenimento garbato e festaiolo, dal suo modo caldo e avvolgente di alleggerirti dai malanni della vita!

“Quando si va a mangiare in montagna deve rimanerti il ricordo del cibo, ma anche la voglia di ritornare in altura, perché se no è solo un mordi e fuggi! Voglio che i miei clienti possano vivere la montagna a 360° e così, spesso, insieme al pasto, abbino una passeggiata alla ricerca delle erbe spontanee che troveranno nei loro piatti!”.

Queste parole fanno capire come ‘Il circolo Borgata Granero’ non sia solo un locale dove gustare cucina differente, dove assaggiare piatti unici che non si trovano altrove: questo è un luogo da vivere, scoprire e provare.

Non è stato facile farsi accettare dalla gente del posto perché, come dice Angelo, se arrivi dalla piana per tutti sei un ‘Davalin’ ovvero quello che arriva dalla Valle. Un marchio che ti togli di dosso solo se dimostri di saper fare, di impegnarti per te e per il territorio in cui vivi.

“Per aprire un’attività in montagna, o comunque in un luogo isolato, ci vogliono tre ingredienti: coraggio, pazzia e, fondamentale, la progettualità. Ciò che importa, inoltre, è studiare il territorio dove andrai a vivere e conoscere la gente del posto e come si viveva un tempo” mi dice Angelo quando gli chiedo un consiglio per chi vuole fare il passo che ha fatto lui. “Io ho fatto un salto nel buio! Una frase di mio padre commerciante mi risuona ogni tanto: tu non devi iniziare dove ti piace, ma dove ti rende. Io questo consiglio non l’ho seguito ma ora faccio ciò che amo perché un lavoro ti deve piacere ma anche divertire!”.

Vorrei raccontarvi ogni singolo piatto, ogni parola che ha allietato il mio pranzo in questo posto, di come Angelo si è inventato una cucina capace di accontentare tutti: celiaci, vegani, vegetariani e di come riesce a dimostrare che, anche questo tipo di cucina, può far uscire dei piatti colorati, appetibili e unici, ma credo sia un’esperienza da vivere di persona.

Il suo primo libro di ricette ‘Vegania, quando la cucina vegana si fonde con i prodotti di montagna’ (LAReditore) è un viaggio meraviglioso nella cucina innovativa di Angelo.

“Non esiste la ricetta della felicità, questo sentimento è soggettivo, ma si può conquistare la serenità, giorno per giorno e ognuno di noi ha la sua ricetta perfetta” mi dice alla fine del pranzo questo chef di montagna. Mi ha conosciuto per poco tempo, mi ha accolto nel suo piccolo grande mondo e alla fine mi ha donato la mia ricetta personalizzata, quella che secondo lui mi rappresenta e che proverò. Un gioco a fine pasto, che ogni tanto ama fare con i suoi ospiti, trovare la ricetta giusta per tutti è il suo modo per farti entrare nella sua creatività, nella sua capacità di essere in sintonia con le persone perché la cucina è arte, ingegno e fantasia. La montagna è convivialità, passione e buon vivere.

Angelo è l’unione di tutto questo: un perfetto chef montanaro che vale la pena di conoscere per fare un viaggio tra saperi, sapori e montagna!

 

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Cinzia Dutto, scrittrice cuneese, pubblica nel 2021 il libro "Il Diario di Maria" e nel 2022 " Margherita sui sentieri del nonno", entrambi editi da Araba Fenice. Libri che parlano di resistenza e montagna. Da gennaio 2022 ha aperto un blog, "Il pensatoio" (cinziadutto.com) e ama definirsi una "cacciatrice di storie". Cinzia racconta di storie di persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere. Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari. Cinzia ha un profilo Instagram (cinzia_dutto_fanny) e una pagina Facebook (Fannydeicolli).

 

Cinzia Dutto

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