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Attualità | 29 marzo 2024, 15:30

L'eco dei corni pasquali nel silenzio delle campane: a Gaiola si rinnova una lunga tradizione [VIDEO E FOTO]

Il parroco della bassa valle Stura, don Fabrizio Della Bella: “Sentire risuonare la loro musica sui tetti del paese è un segno forte: scende sulle famiglie l'annuncio che la sofferenza e la morte sono solo le penultime tappe, presto scioglieremo le campane all'annuncio gioioso di Pasqua”

L'eco dei corni pasquali nel silenzio delle campane: a Gaiola si rinnova una lunga tradizione [VIDEO E FOTO]

Si diffonde nel silenzio delle montagne della valle Stura il suono profondo dei corni pasquali. E' il risveglio di Gaiola alle 8 di questa mattina. Nel Triduo pasquale le campane tacciono per lasciar spazio all'originale tradizione medievale. Tutta la comunità ha contribuito a tramandarla di generazione in generazione, i giovani accompagnati dai più esperti omaggiano i giorni santi, in vista della Pasqua.

I corni utilizzati per suonare nel triduo pasquale – spiega Daniele Bessone, coordinatore dell'iniziativa - sono conchiglie marine che vengono tagliate per emettere un suono che richiama alle funzioni pasquali quando le campane non suonano. Il venerdì Santo si suona alle 8, alle 12 e alle 15.00, e ancora prima delle funzioni. Il sabato Santo si suona alle 8, 12 e prima delle funzioni”.

Senti il suono nel video qui sotto:

La tradizione dei corni é simile alla più diffusa tradizione delle raganelle di legno che vengono suonate al posto delle campane nei giorni santi – spiega il parroco in bassa valle Stura don Fabrizio Della Bella -. Con questo suono si ricordano i momenti salienti della passione di Gesù e si richiama la comunità alla riflessione e alla preghiera. Sentire risuonare la loro musica sui tetti del paese è un segno forte: scende sulle famiglie l'annuncio che la sofferenza e la morte sono solo le penultime tappe, presto scioglieremo le campane all'annuncio gioioso di Pasqua "la vita è più forte di ogni morte, alleluia"”.

Un grazie speciale – conclude Bessone - va ai ragazzi e ragazze che hanno ancora voglia di venire. Da ragazzo non avevo il corno, ma andavo ugualmente al castello (luogo dove si suona) ad ascoltare, poi a trent'anni ne ho comprati diversi e da vent'anni vado anche io con le mie figlie”.

Una tradizione che inorgoglisce anche l'Amministrazione: “Bravi i nostri ragazzi e ragazze e anche i meno giovani – commenta - che portano avanti la tradizione del suono dei corni durante il "Triduo Pasquale". Bravissimi tutti”.

Credo sia rimasta una delle poche realtà in cui viene conservata e tramandata questa bella tradizione - racconta il sindaco Paolo Bottero – e l'intento è quello di volerla valorizzare superando il periodo pasquale. Prossimamente verrà fatto attraverso il progetto velopluf dell'Unione montana valle Stura all interno del parco giochi di Gaiola con una serie di giochi a tema, enigmistici”.

Sara Aschero

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