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Attualità | 27 aprile 2023, 17:39

Cascina San Rocco non può vendere le carote: nelle bealere non c'è abbastanza acqua per lavarle

Si tratta di una cooperativa sociale che ha dei terreni dove si coltiva la verdura. Il signor Franco Cometto: "La stagione delle carote è ormai finita, ma abbiamo perso due settimane di vendita. Mai vista una situazione così"

Cascina San Rocco non può vendere le carote: nelle bealere non c'è abbastanza acqua per lavarle

La Granda ha sete.

Se ne parla ormai da quasi due anni, ma al momento non c'è reale contezza del problema. Perché non si è ancora arrivati a razionare l'acqua. E le borgate, dove da mesi vengono riempiti i pozzi con le autobotti che partono dalla pianura, sono troppo isolate e poco abitate per fare davvero notizia.

La situazione è destinata a peggiorare. A dispetto delle precipitazioni previste per i prossimi giorni. Non sufficienti a colmare il deficit idrico in cui versa la nostra provincia. 

Chi lavora in agricoltura lo sa molto bene. Senza acqua non si possono irrigare i campi. Nei giorni scorsi, nella cartoleria di San Rocco Castagnaretta, non erano in vendita le famose carote che crescono solo in quella zona, caratterizzate da una polpa dolce e croccante.

"Non c'è acqua per lavarle e non vengono più consegnate", la risposta. 

Ed è esattamente così. Ne abbiamo parlato con il signor Franco Cometto, anima dell'associazione La Cascina San Rocco che, tra le tante attività che svolge, si occupa anche di coltivazione di verdura, il cui ricavato viene inviato al centro “Cre-siendo”, una struttura terapeutica a Buenos Aires in cui lavorano le suore Giuseppine di Cuneo.

E' lui a spiegarci la situazione. "La stagione delle carote è finita da un paio di settimane. Restavano le ultime, ma non abbiamo potuto lavarle perché la bealera da cui prendiamo l'acqua è quasi vuota. E' un periodo di semina, tutti devono irrigare ma non ce n'è per tutti".

I terreni dell'associazione sono in via Maurizio a San Rocco Castagnaretta, gli ultimi prima di arrivare alla riva di Stura. "La nostra acqua arriva da Borgo, ma ormai i fossi sono quasi asciutti. Così non sono riuscito a lavare le ultime carote. Sa come si lavano? Vengono immerse nell'acqua tramite una macchina trainata dal trattore.  Avremmo dovuto aggiungere una catena per far scendere il macchinario più giù nel fosso, per pescare la poca rimasta. E siamo solo ad aprile. Dovrebbe piovere per settimane di fila per rimettere un po' a posto le cose", continua il signor Franco.

L'acqua serve per bagnare i terreni ed arare, perché la terra ormai è roccia. E serve per irrigare dopo la semina, sennò non cresce niente. "Dal Consorzio irriguo ci hanno già detto che nei prossimi mesi avremo l'acqua ogni due settimane. Mai visto niente del genere".

Barbara Simonelli

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