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Volley | 24 aprile 2025, 22:44

Volley A2M, Cuneo in SuperLega. Da Ganev a Sottile, tutti gli uomini che hanno fatto battere il cuore dei tifosi

Una lunga storia nata nel 1958: trent'anni dopo, acquisendo il titolo sportivo da Torino, arrivò la A2 e poi lo sbarco nella massima serie. Dalla prima Coppa Italia al trionfo scudetto, fino all'amaro addio del 2014

Volley A2M, Cuneo in SuperLega. Da Ganev a Sottile, tutti gli uomini che hanno fatto battere il cuore dei tifosi

Cuneo che torna nella grande pallavolo significa rinverdire i fasti di una società nata nel 1958, che ha scritto pagine memorabili di questo sport non solo per la Provincia Granda. Dopo un trentennio nelle serie minori, la svolta arrivò nel 1988, quando il Cuneo Volley Ball acquistò il titolo di A2 dal Cus Torino, che si era auto retrocesso dopo tante stagioni ai vertici del massimo campionato.

L'approdo in serie A1 e l'arrivo di Ganev

L'allora Alpitour vinse il suo girone nel campionato 1988-89, ottenendo la promozione diretta in serie A1. Dopo tre stagioni al Palatenda, l'improvvista struttura creata per rispondere alle esigenze di giocare in un impianto con una capienza idonea alla nuova categoria, la svolta arrivò nel 1992. Con l'arrivo del formidabile opposto bulgaro Ljubo Ganev (affiancato a giocatori storici come Guido De Luigi e Liano Petrelli), nel nuovo Palasport di San Rocco Castagnaretta cambiò l'orizzonte di Cuneo, che si ritrovò anche in vetta alla classifica, iniziando a sognare in grande.

I primi grandi trionfi e le due finali scudetto

La svolta nell'estate del 1994, quando dalla chiusura della polisportiva Mediolanum legata al gruppo Fininvest e a Berlusconi, sbarcarono a Cuneo due fenomeni come Andrea Lucchetta e Claudio Galli. Insieme a loro l'enfant prodige della pallavolo azzurra e le mani fatate di Fefè De Giorgi in regia: l'Alpitour cambiò prospettiva, diventando una delle potenze del volley, inseguendo sotto la guida del professor Silvano Prandi il bersaglio più grosso.

Il 21 dicembre 1995, al termine di una interminabile battaglia finita 15-13 al quinto set, arrivò la prima Coppa Italia, prologo alla conquista del primo trionfo europeo con la Cev e poi la prima finale scudetto. La sconfitta contro la Sisley Treviso in finale spense sul più bello il sogno di una intera provincia, ma tutti ancora ricordano gli applausi che accompagnarono il successo in gara 5 della formazione ospite, un esempio di sportività e cavalleria che poche altre volte si era registrato nello sport italiano.

Due anni dopo, ma con un gruppo parzialmente diverso (dentro Mastrangelo e Nikola Grbic accanto ai confermatissimi Papi, Galli e Pascual) ecco una seconda finale scudetto che sorride ancora una volta alla Sisley, stavolta con un netto 3-0 nella serie. Poi inizia una girandola di cambi in panchina e sul campo (nel 2003 anche in società, con Valter Lannutti diventato patron), Cuneo fa incetta di Coppe Italia, di successi in Europa e in Supercoppa, ma non riesce mai ad andare oltre le semifinali scudetto.

Il trionfo del 2010 e l'agognato tricolore

L'atto conclusivo sembra diventato un tabù, ma finalmente nel 2009 vengono azzeccate le mosse giuste. In regia torna il 'venerabile maestro' Nikola Grbic, al centro l'espertissimo Mastrangelo, ma le vere scommesse vincenti si chiamano Simone Parodi schiacciatore titolare e Alberto Giuliani in panchina. Cuneo a fine marzo torna a vincere in Europa, conquistando la Coppa Cev, mentre il 9 maggio 2010, nel V Day della pallavolo, che per la prima volta nella storia assegna il titolo nella finale unica, la Bre Banca Lannutti Cuneo conquista l'agognato scudetto, battendo 3-1 l'Itas Diatec Trentino. Il capitano Wout Wijsmans (protagonista assieme all'opposto Nikolov e al formidabile libero Henno) che solleva la coppa tra l'entusiasmo della marea blu che aveva invaso il palasport di Casalecchio di Reno è un ricordo ancora oggi indimenticabile per tutti i tifosi di Cuneo.

La stagione seguente porta in dote la Supercoppa e la Coppa Italia, ma l'avventura in Champions finisce anzitempo e nella finale scudetto di Roma Trento si prende la rivincita, superando 3-0 la squadra di Giuliani, staccandole dal petto il tricolore. Nel 2013, in una stagione che era partita senza grandi ambizioni, con una squadra molto rinnovata e ringiovanita, la Cuneo di Wijsmans e Grbic, trascinata dal giovane folletto francese N'Gapeth, seppe arrivare fino alla finale di Champions League, persa 16-14 al quinto set contro i russi del Lokomotiv Novosibirsk.

All'inferno e ritorno

Fu l'inizio della fine. Tredici mesi dopo il patron Lannutti annunciò le dimissioni dalla carica di presidente e la squadra non si iscrisse al campionato 2014-15. Dopo 25 anni ai vertici Cuneo finisce nell'oblio delle serie minori, fino a stasera, fino al 24 aprile 2025. Il giorno del grande ritorno nella pallavolo che conta. Con il capitano Daniele Sottile a fare da anello di congiunzione tra passato e presente.

Massimo De Marzi

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