"La memoria è un diario che ciascuno di noi porta con sé”. Così il regista Remo Schellino parla del suo docufilm "Sotto la neve, pane" che sarà proiettato a Frabosa Sottana, presso il Galà Palace, mercoledì 14 maggio alle 21.
"La memoria è la base della nostra identità e carica di senso la nostra storia personale e collettiva - prosegue Schellino -, io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia…
Persino la morte sarebbe meno vana e assurda se si potesse lasciare almeno una traccia, una testimonianza. Il documentario è un luogo di resistenza poetica, ma anche un luogo di resistenza dell’anima, dell’intelligenza, dell’ostinazione. Con rigore assoluto, come se stesi raccogliendo un testamento, registro tutto; le emozioni, i lunghi silenzi, gli sguardi e i momenti di commozione.
Il film nasce come omaggio ai miei genitori di Schellino e il titolo rimanda a un vecchio proverbio contadino.
"Sotto la coltre di neve il seme non gela, germoglia per poi diventare frumento, farina per il pane, che da tempo lega l'uomo alla terra. In questo caso il pane è sinonimo di saggezza, alimento essenziale per il nostro futuro e la conoscenza delle nostre radici - conclude il regista -. L’intento del film è quello di aiutarci a non dimenticare forse più semplice, ma certamente provvisto di una certa forza e di una tradizione millenaria in cui magia e religiosità, lotta per l’esistenza e attenzione per la spiritualità, convivono intensamente. Ho ripercorso il paese in un incontro fraterno con i personaggi, mi sono fatto raccontare le loro storie e di ognuna ho estrapolato quella che mi pareva più significativa. Si passa dai ricordi di guerra, al lavoro,alla medicina popolare, la scuola, il rito dell'uccisione del maiale, la caccia, la nascita di un vitello, il ruolo di un sindaco donna negli anni ’70, l’incontro tra un nord e un sud nei matrimoni misti degli anni ’70 e ’80,la vita e la morte in una Langa povera incontaminata ma ricca dei saperi tramandati da generazione in generazione".