Giorni di attesa per i membri – quelli rimasti – del consiglio d’amministrazione del MIAC, la società a partecipazione pubblica cuneese che negli ultimi giorni ha vissuto le dimissioni ufficiali del proprio presidente, il bovesano Marcello Cavallo, e del consigliere designato da Confindustria Mauro Danna. “Essendo il CdA ancora composto da tre membri non è decaduto automaticamente – spiega Enzo Tassone, peveragnese, vicepresidente in carica -. La palla, ora, è in mano ai soci e in particolar modo al Comune di Cuneo e alla Regione Piemonte. Siamo in attesa di capire quale sarà il futuro della società: un’opzione è procedere sino alla prossima assemblea integrando i due elementi decaduti, da convocare entro la fine di giugno contestualmente alla presentazione del bilancio, e nominando un nuovo presidente”.
“Ci vorrà ancora qualche giorno per prendere atto della decisione ed è sicuramente determinante il fatto che si stia portando in assemblea un bilancio in pareggio, grazie al buon lavoro fatto in questi anni” conclude Tassone.
La decisione di Cavallo è stata resa pubblica lo scorso 16 maggio. “Ritengo, infatti, che si sia conclusa la mission che mi era stata a suo tempo affidata attraverso la nomina - aveva detto in una comunicazione ufficiale -. Il bilancio 2023 si chiudeva positivamente in utile e anche la gestione caratteristica del 2024 si conferma in equilibrio. La società può contare su un'ottima riserva di liquidità. Quella attuale è una fase delicata che richiede nuove energie e grande entusiasmo che, sono sicuro, avrà chi andrà a ricoprire questo ruolo. Molto è stato fatto, ma molto rimane da fare; per questo occorre una fortissima coesione e proattività di tutti gli attori coinvolti: dai soci alle Imprese che operano nel settore dell'agrifood, agli enti pubblici e alle organizzazioni professionali”.
“Auspico che il 'valore' economico, sociale ed anche culturale rappresentato dalla società MIAC Scpa, in particolare dal Polo AGRIFOOD (unico Polo di innovazione e ricerca della Regione Piemonte localizzato in provincia di Cuneo con ben 180 soci a livello regionale) venga adeguatamente tenuto in considerazione dai nostri soci” concludeva l’ex presidente.
Lo scorso dicembre il Comune di Cuneo aveva determinato, per il Miac, un “percorso di razionalizzazione” che di fatto l’aveva resa – assieme alla Fingranda, in liquidazione ormai dal 2018 – l’unica società partecipata a non essere direttamente riconfermata nel bilancio del prossimo anno: era stato contestualmente nominato un advisor, incaricato di analizzare la situazione della società e suggerire al Comune uno tra due corsi d’azione, il riassetto societario o la liquidazione della società stessa.