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Sanità | 28 maggio 2025, 06:10

Adeguamento antisismico dell'ospedale di Cuneo: al Carle si procede con i fondi PNRR

In Consiglio comunale Manassero ha risposto all'interpellanza del consigliere Boselli chiarendo la situazione: "Si sta lavorando sul Carle e si sta cercando di capire gli interventi da attuare al Santa Croce"

Lavori all'ospedale Carle di Cuneo - foto di repertorio

Lavori all'ospedale Carle di Cuneo - foto di repertorio

Relativamente alle infrastrutture ospedaliere della città di Cuneo – quindi le due sedi del Santa Croce e del Carle – la situazione, almeno secondo la sindaca Patrizia Manassero, è chiara: l’adeguamento antisismico del Carle lo si sta portando avanti con fondi PNRR (almeno su uno degli edifici, sull’altro sono in fase di programmazione), mentre sono attualmente in corso da parte dell’Associazione Ospedaliera analisi sulla struttura del Santa Croce, atte a comprenderne le necessità specifiche.

Manassero l’ha dichiarato nel corso della prima serata del Consiglio comunale di maggio, nella risposta alla prima delle interpellanze discusse, presentata dal consigliere Giancarlo Boselli (Indipendenti). Che è partito ricordando come l’adeguamento sismico del Carle si sarebbe dovuto invece realizzare con i 33 milioni di euro promessi dall’ex Ministro Speranza: “Sono passati quattro anni e questo intervento non è ancora stato portato a termine. L’iter di progettazione per la realizzazione del nuovo ospedale, forse, potrà partire a ottobre ed è evidente che il nosocomio a sede unica non potrà vedere la luce prima di otto o dieci anni: l’intervento di adeguamento si rende ancor più necessario, così. Ci auguriamo non si verifichino eventi sismici ma, si sa, la tabella degli effetti sull’area della città ha elevato i propri parametri. E qualcuno dovrà spiegare perché non si è proceduto”.

I consiglieri Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) non ha perso l’occasione di parlare di uno degli argomenti che tengono più a cuore, l’edilizia sanitaria.

L’ospedale S. Croce, in caso di sisma o incendio, non ha né l’adeguamento sismico né un piano anticendio aggiornato e questo è un fatto – ha detto il primo -. A fine febbraio una delibera di giunta regionale ha assegnato alle Aziende Sanitarie gli obiettivi economici gestionali di salute e funzionamento dei servizi, ed è di aprile la determina dirigenziale che programma gli interventi per il 2025 in tutta la Regione: in questi due documenti abbiamo appurato che l’adeguamento antincendio del S. Croce è presente negli obiettivi futuri ma non c’è né l’inizio del piano sismico e né un cenno al progetto del nuovo ospedale. Continua, quindi, la presa in giro della Regione”.

Questi 33 milioni noi chiedevamo che venissero utilizzati, sommati a un investimento promesso dalla Regione di ulteriori 148 e ad altri sette od otto ‘fuori sacco’ per una cifra di circa 200 milioni totali, per una ristrutturazione in ottica innovativa della sede del Santa Croce – ha aggiunto il secondo, parlando sempre di nuovo ospedale unico -. Ora, al progetto approvato dalla maggioranza, gli ostacoli possibili e preventivabili sembrano davvero troppi”.

Anche Beppe Lauria (Indipendenza!) ha commentato la situazione, definendola “quasi kafkiana”: “Credo il Consiglio debba rappresentare in maniera più forte il disagio nell’apprendere quanto conti poco o nulla ma anche prendersi la responsabilità di aver intrapreso un percorso rispetto al quale, in realtà, è mancata una discussione vera e propria: non abbiamo fatto altro che incamerare una decisione presa da altri, tra cui l’ex sindaco della città”.

La sindaca,nel proprio intervento, ha ricordato come le due commissione temporanee speciali che nel corso degli anni hanno impegnato i consiglieri stessi nell’ambito dell’iter del nuovo ospedale unico, avessero due obiettivi diversi e specifici: la prima quello di determinare – cosa accaduta con l’unanimità del Consiglio – se una sede unica fosse preferibile e la seconda quello di indicare un’ubicazione.

Cuneo è diventato zona sismica rilevante nel 2010-2011 e siamo fermi a questi parametri ai quali credo gli stanziamenti della Regione siano congrui – ha poi aggiunto -. La legge che stabilisce l’adeguamento è del 2018 e la Regione inserisce i lavori nella programmazione del marzo 2022: chiediamo soltanto che non ci si fermi e si vada fino in fondo”.

Simone Giraudi

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