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Politica | 29 maggio 2025, 11:26

Saluzzo, sul caso Fondazione Bertoni non è stato raggiunto quel ‘punto fermo’ auspicato dal sindaco Demaria

In Consiglio le minoranze hanno chiesto modifiche allo statuto e un ‘audit” per valutare la corretta operazione dell’ente strumentale del Comune. La maggioranza ha fatto quadrato ribadendo che “la Fab è un vanto per la città, modello invidiato in provincia e in Piemonte”

Saluzzo, sul caso Fondazione Bertoni non è stato raggiunto quel ‘punto fermo’ auspicato dal sindaco Demaria

Un’ora e mezzo di discussione in Consiglio comunale a Saluzzo sul “caso Fondazione Bertoni” senza che si sia approdati ad alcuna pratica conclusione.

Le minoranze hanno auspicato – dopo il lungo dibattito in aula – che si proceda ad un eventuale “audit”, una sorta di “arbitrato” indipendente per valutare se i criteri prefissati a proposito dell’ente strumentale del Comune, che cura eventi e manifestazioni, sia stato conforme al dettato statutario.

 A questo proposito, sempre dalle opposizioni è stato chiesto di rivedere statuto e regolamenti “dal momento che – ha detto il capogruppo delle minoranza Giovanni Damiano la Fab è a tutti gli effetti il braccio operativo del Comune e, dunque, un’appendice dell’amministrazione”.

La maggioranza ha fatto quadrato con i ripetuti interventi prima dell’assessore alla Cultura Attilia Gullino, che ha presentato il rendiconto economico-finanziario del 2024 e poi – dopo l’illustrazione tecnico- normativa da parte del segretario comunale Paolo Flesia Caporgno – dei vari consiglieri.

Il conto consuntivo 2024 della Fab è di un milione e 598 mila euro. I contributi comunali nell’anno passato sono stati di 515 mila euro cui se ne devono aggiungere circa 40 mila per singole manifestazioni.

“Si è registrata una crescita costante negli anni ma per avere un quadro concreto del conto economico – ha spiegato Gullino – bisogna considerare la compensazione tra manifestazioni che sono in attivo e altre che invece non lo sono. In ogni caso il saldo è positivo”.

Sono intervenuti nel dibattito gli esponenti di maggioranza Andrea Tagliano, Corrado Lauro, Paolo Battisti, tutti a ribadire non solo la correttezza ma anche a sottolineare l’importanza della Fab.

A queste considerazioni ha replicato Damiano parlando di “scelte di indirizzo programmatico che non sempre hanno premiato il pluralismo ed il merito e di bandi che, in alcuni casi, parrebbero quasi ‘sartoriali’, ritagliati a misura di questa o quella figura”.

Sempre il capogruppo delle minoranza ha evocato “eventi di dubbio interesse locale, ma di elevato valore identitario, in funzione dell’appartenenza ad una certa ‘chiesa’, per questo utili a disegni dei quali non vi è traccia negli scopi statutari’.

Il sindaco Franco Demaria, intervenuto nella discussione, ha ribadito che “lo statuto può essere modificato ma resta valido nel suo impianto originale. La Fab – ha osservato - resta un fiore all’occhiello come dimostra la recente visita di una delegazione di Alessandria interessata a riproporre analogo modello. Sono dispiaciuto – ha poi aggiunto - che si sia siano ‘destabilizzati’ gli uffici sia del Comune che della Fab con un’ interrogazione che ha  sollevato dubbi immotivati e gettato ombre ingiuste”.

La sintesi del pensiero della maggioranza di “Insieme si può” l’ha espressa il capogruppo Nicolò Valenzano. “La Fondazione Bertoni – ha affermato – rappresenta un unicum in provincia e in Piemonte, una realtà che ci viene invidiata da più parti”.

Sempre Valenzano ha ammonito: “Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di tutto il fango gettato in questi mesi”.

Sulla questione è intervenuto anche Riccardo Conte, subentrato al dimissionario Marco Piccat sui banchi dell’opposizione.

“Credo – ha affermato il neoconsigliere - che la Fab, nel suo complesso, abbia fatto un buon lavoro anche se un evento come ‘Uvernada’ non lo capisco. Non siamo mossi da acrimonia, vogliamo solo concorrere ad un migliore e corretto funzionamento dell’ente. Lasciateci svolgere la nostra funzione di minoranza”.

Al termine della lunga discussione, le posizioni sono rimaste quelle di partenza e l’auspicio del sindaco Demaria di arrivare a mettere ‘un punto fermo’ è rimasto lettera morta.

Il rendiconto finanziario della Fondazione – si trattava per altro di una presa d’atto – è stato votato dai soli consiglieri di maggioranza.

GpT

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