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I più letti della settimana | 31 agosto 2025, 15:01

Due cuneesi lungo la Via della Seta: 18.000 km in moto attraverso 16 Paesi asiatici

Franco Ballatore e Nadia Chiavassa raccontano l’avventura da Samarcanda tra guerre, deserti e culture lontane

Due cuneesi lungo la Via della Seta: 18.000 km in moto attraverso 16 Paesi asiatici

"Riproponiamo a seguire uno degli articoli più letti della settimana. Prima uscita mercoledì 27 agosto.

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Due mesi di viaggio, sedici paesi attraversati (Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Grecia, Romania, Ungheria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Armenia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan e Russia) e 18.000 chilometri percorsi sulle strade dell’Asia. 

Questi sono i numeri dell’ultima avventura dei due moto-viaggiatori Franco Ballatore e Nadia Chiavassa che, a bordo della loro moto Yamaha Tènèrè, hanno raggiunto la leggendaria città di Samarcanda, in Uzbekistan, seguendo l’antica “Via della Seta”. 

Anche in questo viaggio gli imprevisti non sono mancati, racconta Franco, navigato “overlander”, con all’attivo 157 stati visitati nel mondo ed oltre 400.000 chilometri di strade solcate nei cinque continenti: “Eravamo in Turchia, quasi sul confine con l’Iran quando è scoppiata la guerra. Per due settimane non siamo potuti entrare nel paese. I visti stavano per scadere quando, a ostilità terminate, siamo riusciti a varcare la frontiera, per raggiungere velocemente il confine con il Turkmenistan. 

Per via delle difficoltà nell’ottenimento dei permessi d’ingresso, quest’ultimo è uno degli stati più chiusi e meno visitati al mondo. Raggiunta Samarcanda abbiamo intrapreso il percorso di rientro attraversando Kazakistan e Russia. Anche nel paese coinvolto nel conflitto con l’Ucraina, la situazione non è stata semplice… impossibile usare le carte di credito, è molto complicato riuscire a cambiare euro o dollari in valuta locale. 

I satelliti sono schermati ed il navigatore sembrava impazzito. Orientarsi nei grandi centri urbani, tra cartelli scritti in cirillico e pochissime persone che parlavano inglese, mi ha riportato al modo di viaggiare di qualche decennio addietro”. 

Nonostante le complicazioni, quasi una certezza quando si affrontano avventure di questo genere, il bagaglio emotivo riempito di esperienze vissute vale sempre qualche fatica, come sottolinea Nadia: “Percorrere chilometri di deserto sconfinato nel Kazakistan, destreggiarsi nel traffico caotico dell’Iran, visitare città surreali come Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, tutta costruita in marmo bianco di Carrara, immergersi nel fascino di Samarcanda, sono emozioni che non hanno prezzo e che rimarranno sempre nel mio cuore”. 

I due, inarrestabili, stanno già lavorando all’organizzazione del prossimo viaggio in programma per la prossima primavera.

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