Si tratterebbe di un sistema di trasporto pubblico più efficiente rispetto all’attuale. "Adeguato alle necessità del territorio ed economicamente sostenibile", secondo i sindaci di Ceva e Valle Tanaro che ieri pomeriggio l’hanno proposto all’assessore provinciale ai Trasporti Roberto Russo come fattibile soluzione alla paventata ipotesi di soppressione della linea Ceva-Ormea.
Una proposta che nasce dalla volontà di mantenere il servizio in valle, già penalizzata dal forte spopolamento e da una posizione orografica periferica. Dopo aver appreso dai giornali dell’ipotetico taglio della Ceva-Ormea i sindaci si sono riuniti decidendo di invitare l’assessore Russo in Comune a Ceva per saperne di più e proporre iniziative idonee a ottimizzare il servizio.
Ma come trasformare un sistema ferroviario minore, con scarsa utenza, in uno di qualità? "Svincolando la tratta Ceva-Ormea dal costoso e inefficiente sistema Trenitalia – ipotizzano i sindaci – e favorendo la gestione di operatori in grado di sviluppare sinergie ed economie di scala, strategie ed investimenti funzionali al concreto miglioramento del servizio".
I primi cittadini si ispirano al sistema tedesco di filoviaria già adottato anche nei Paesi Bassi. Un progetto che comporterebbe il riutilizzo del corridoio ferroviario esistente riducendo la necessità di investimenti, una riduzione del costo energetico e dei costi di gestione per i più bassi costi di acquisto dei veicoli, della manutenzione e del materiale rotabile, la disponibilità di un solo conducente e la possibilità di essere gestito da un soggetto che non necessita di essere “impresa ferroviaria”.
Esempi italiani sono il sistema di Foggia che prevede collegamenti della città con tutto il territorio del Gargano e quello tra Genova e Casella. La proposta verrà presentata al prossimo tavolo di concertazione in Regione. E su un obiettivo sindaci, Regione e Provincia pare siano concordi: operare nell’ottica di una razionalizzazione che eviti doppioni, viaggi vuoti e con orari pressoché coincidenti per treno e bus. Risparmiare sì, ma per mantenere buoni livelli di mobilità efficiente sul territorio.