Oggi, giovedì 25 giugno, è stato presentato a Cuneo, nella sala d’onore del Comune, il progetto volto a incentivare e promuovere la raccolta degli oli vegetali esausti prodotti nelle cucine di 28.000 famiglie.
Il progetto, denominato “RecuperiamOLI”, prevede che gli oli prodotti nelle nostre cucine vengano trasformati in quella che viene definita “materia prima seconda” la quale permetterà la creazione di prodotti industriali come biocarburanti, saponi e lubrificanti.
“RecuperiamOLI” è promosso dalla MPoli sul territorio del C.E.C (Consorzio Ecologico Cuneese) comprenderà i quattro comuni maggiormente popolati della provincia (Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Busca e Caraglio) per un totale di 28.800 famiglie che possono, potenzialmente, aderire alla campagna. Si potrebbero raccogliere circa 280.000 litri di oli vegetali esausti per un risparmio ambientale di 1.200 tonco2 (1kg d’olio recuperato evita 4,5 kg di anidride carbonica) e 140.000 euro all’anno.
La raccolta degli oli sarà accompagnata da una campagna di comunicazione con manifesti e locandine affissi nei comuni interessati ed, in parallelo, saranno avviati una serie di Ecomobili e Info Point dove verranno distribuite le taniche da 3 litri che le famiglie potranno utilizzare in casa per la raccolta dell’olio esausto che potrà essere consegnato durante gli incontri aggiuntivi che verranno successivamente programmati. Si terranno, inoltre, lezioni nelle scuole volte a sensibilizzare i bambini delle scuole primarie e secondarie al riciclo degli oli.
“Si mira ad un progetto ambientale più vasto che comprenda tutta l’Italia. – spiega Massimo Perletto, amministratore delegato della MPoli S.r.l. – Mpoli, società che opera sul territorio Nazionale con l’obiettivo di recuperare e valorizzare questa tipologia di rifiuto, è orgogliosa di poter annunciare l’avvio di questo progetto nel territorio del CEC. Questo rifiuto, se opportunamente smaltito e raccolto, può essere riciclato al meglio, limitando al massimo l’impatto ambientale degli scarti degli oli di cucina prodotti nelle nostre case.”