Da Biodiversity lo spettacolo “La danza del ricordo” a Cuneo

Venerdì 18 dicembre alle ore 21 presso lo spazio Biodiversity, via Busca, 3 a Cuneo , si terrà lo spettacolo “La danza del ricordo" a cura del Teatro della Rana e del Circolo Culturale Clandestino di Dronero. La performance teatrale andrà in scena in occasione dell'anniversario della morte di Gialal al-Din Rumi poeta e mistico persiano, fondatore della confraternita sufi dei "dervisci rotanti" (Mevlevi) avvenuta il 17 dicembre 1273.

L'iniziativa è riservata ai soci Esseoesse.net Onlus.

La trama
Quattro discepoli trovano una ragione di vita nel seguire il loro maestro spirituale. Le regole, la disciplina e la serietà che sono alla base degli insegnamenti del maestro li fanno sentire superiori alla gente comune e li convincono di essere nel “giusto”.

Quando il maestro incontra un “pazzo sacro” che non si preoccupa di sé ma ricerca solamente l'unione con Dio attraverso l'amore, la superiorità e le certezze crollano. Il maestro capovolge la sua esistenza facendo passare la comprensione dalla mente al cuore e stravolgendo i suoi insegnamenti: non più ragione, ma passione. I discepoli non sono pronti a questo cambiamento ritenendo il “pazzo”  il responsabile della perdita di tutto, anche di loro stessi. Il maestro è Gialal al-Din Rumi, il fondatore della confraternita dei “dervisci roteanti”, il “pazzo” sacro è Shams – I – Tabritz, un mistico alla ricerca di Dio.

Chi era  Gialal al-Din Rumi
fondatore della confraternita sufi dei "dervisci rotanti" (Mevlevi), è considerato il massimo poeta mistico della letteratura persiana In seguito alla sua dipartita i suoi seguaci si organizzarono nell'ordine Mevlevi, con i cui riti tentavano di raggiungere stati meditativi per mezzo di danze rituali.
Rūmī fuggì dalla sua patria, il nordest dell’Iran, forse a causa di una lite o per paura dei Mongoli che si stavano avvicinando e, secondo la tradizione, viaggiando con la propria famiglia d'origine, incontrò il vecchio poetaFarid al- Din 'Attar noto in campo teatrale per il poema allegorico “Il Verbo degli uccelli”, capolavoro della letteratura persiana di contenuto mistico e con finalità didattico-iniziatiche direttamente ascrivibili alla tradizione sufi, da cui Peter Brook trasse lo spettacolo “Il congresso degli uccelli” - drammaturgia di Jean-Claude Carrière -.
Il poeta avrebbe profetizzato un futuro splendente al giovane Rumi e gli avrebbe donato un esemplare del suo poema epico “Libro dei segreti”, nominando al contempo il ragazzo come il continuatore ideale della sua opera. La realtà terrena, sostiene esplicitamente Rūmī, non è che un riflesso della realtà simbolica che è la vera realtà.

Il CircoloCulturaleCLANDESTINO/Teatro della Rana
Nasce nel 2004 presso il CIRCOLO CULTURALE CLANDESTINO di Dronero (CN), da un gruppo di persone della Valle Maira, con l’obiettivo di fare teatro, intendendolo non solo come rappresentazione di spettacoli di fronte ad un pubblico, ma anche come momento di allenamento e di formazione, dove la capacità creativa di ognuno ha maggiore libertà di potersi esprimere.

Per avere nuovi stimoli e migliorare le nostre competenze, i componenti del circolo hanno seguito corsi e stage tenuti da artisti nel campo teatrale, della danza, della scrittura, in modo da essere portatori al gruppo delle conoscenze apprese.

Successivamente, l'approccio ad alcune meditazioni di tipo dinamico diventa l’elemento aggiunto di un circolo virtuoso, dove l'aspetto teatrale e quello meditativo si intersecano in un tutt’uno. L'ascolto di sé, il corpo, l'essere totali e l'abbandonarsi senza riserve vengono a rappresentare i punti cardinali del gruppo teatrale.

Il Teatro della Rana alterna momenti di laboratorio a performance teatrali.