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Attualità | 24 aprile 2017, 14:23

L'annuncio, ieri, prima della Messa: a Roata Canale, alle porte di Cuneo, arriveranno i richiedenti asilo

Lo ha detto ieri mattina don Eraldo Serra, parroco sia a Roata Canale che a Spinetta. Saranno ospitati presso la Casa Opere parrocchiali. Li gestirà la onlus Ubuntu, che nasce da una costola della LVIA

L'annuncio, ieri, prima della Messa: a Roata Canale, alle porte di Cuneo, arriveranno i richiedenti asilo

Ieri mattina, nella chiesa di Spinetta, il parroco don Eraldo Serra, in attesa del vescovo emerito Giuseppe Cavallotto per la celebrazione del rito della Cresima, ha annunciato ai parrocchiani quanto potrebbe succedere, nel giro di qualche mese, a Roata Canale, frazione ad un paio di chilometri di distanza: la Casa delle Opere parrocchiali, edificio quasi del tutto inutilizzato, a pochi metri dalla chiesa, è stato chiesto in gestione da una onlus per l'accoglienza dei richiedenti asilo.

La notizia, in realtà, era nell'aria già da un po' nella piccola frazione dell'Oltregesso. 

L'associazione che ha chiesto in uso l'edificio è la Ubuntu onlus, che nasce da una costola della LVIA, come spiega il suo ex presidente Sandro Bobba. "Ubuntu è una parola in lingua bantu, e significa "io esisto perché tu esisti". E' una filosofia, che punta all'accoglienza. Siamo alle fasi preliminari, aspettiamo il placet definitivo del vescovo Piero Delbosco, poi ci saranno dei lavori di adeguamento. Potremmo essere pronti tra giugno e luglio, saremo un centro di accoglienza e recupero sociale, il cosiddetto CARS, e potremo ospitare fino a 24 persone".

Per ora, spiega ancora Bobba, ci sono stati alcuni incontri in parrocchia, con il consiglio pastorale, e con il comitato di quartiere, per informare la popolazione della frazione e renderla partecipe di ciò che potrebbe accadere nel giro di due o tre mesi.

"Faremo le cose bene. In questo marasma dell'accoglienza, di cui siamo consapevoli, è la risposta migliore. I soldi che riceveremo, 35 euro al giorno a persona, li utilizzeremo tutti. Offrire vitto e alloggio è la cosa più facile, noi ci occuperemo dell'insegnamento della lingua italiana, di formazione lavoro, di lavori socialmente utili e soprattutto di integrazione con la comunità che li ospita. Già qualche residente della frazione si è fatto avanti, chiedendo di poter fare del volontariato con noi", continua Bobba.

E conclude: "Non c'è ancora nulla di definitivo. Siamo certi che sapremo lavorare bene, perché i valori che ci ispirano sono quelli della LVIA".

bsimonelli

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