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Eventi | 22 giugno 2018, 12:01

Crissolo è pronta per la festa di San Giovanni, Santo Patrono del paese

Domani sera, sabato 23 giugno, il tradizionale rito del falò

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Visto il successo della passata edizione, anche quest’anno, in occasione della festa patronale di San Giovanni, la Pro loco di Crissolo propone un ricco calendario di eventi.

Sabato 23 giugno, a partire dalle ore 21, serata di festa con il grande falò, balli e musiche occitane, ai quali, chi lo desidera, potrà partecipare vestito con gli antichi costumi.

Domenica 24 giugno, a partire dalle ore 9 e per tutto il giorno, è prevista, nell’isola pedonale del paese, la fiera di San Giovanni, come avveniva in passato, con numerose bancarelle che espongono oggetti di artigianato e golosità al cioccolato.

Al pomeriggio, ore 15, verranno riproposti i giochi di una volta, per i bambini e non solo, dalla corsa nei sacchi, al tiro alla fune ed alla rottura delle “pignatte”.

A queste iniziative si aggiungeranno la celebrazione religiosa che prevede, come consuetudine, domenica 24 giugno, alle ore 11, in Parrocchia, la Santa Messa con la partecipazione del Vescovo, Monsignor Cristiano Bodo, con a seguire la solenne processione.

La tradizione del falò – spiegano gli organizzatori - ha probabilmente delle origini precristiane, forse pagane, per celebrare il solstizio d’estate, data che pressoché coincide con il 24 giugno, festa di San Giovanni: un momento importante all’inizio dell’estate con la notte più breve dell’anno.

Il rito serviva per esorcizzare o stemperare la paura del cambiamento, per attraversare una notte carica di energie: sulle colline e sui monti si accendevano fuochi per cacciare demoni e streghe e prevenire le malattie. A livello popolare queste pratiche non si sono mai spente, conservando alcune caratteristiche: il fuoco, i giochi, le sfilate, le danze”.

Rimane tipicamente locale, invece, la credenza che i falò di San Giovanni servissero per conservare i frutti della terra, assicurare buoni raccolti, proteggere il bestiame da tuoni, grandine e malattie. A Crissolo era tradizione che il giorno di San Giovanni i contadini accendessero quattro fuochi ai quattro lati dei campi per invocare la protezione sul raccolto.

Una antica leggenda popolare crissolese legata alla festa di San Giovanni e tramandata oralmente nelle veglie serali – aggiungono dalla Pro loco - racconta dell’esistenza, nella zona della Sea Bianca, di una vera miniera d’oro, e che per lavorare il prezioso metallo fossero in funzione ben due fonderie, una a Paesana e una a Oncino.

Si racconta che in quella miniera chiamata ‘Brinduira’, ci fossero antichi e grandi tesori che, nascosti dalle rocce in profonde caverne, erano finiti in un grande bacino pieno d’oro fuso. Si riteneva che l’ingresso della grotta fosse coperto da una grande pietra verticale, che in un solo giorno dell’anno, si apriva da sola: e questo giorno era proprio la festa di San Giovanni, il 24 giugno.

Le testimonianze dei vecchi affermavano che chi aveva voluto scoprire la porta della ‘Brinduira’ nel giorno in cui si apriva, avrebbe dovuto arrivare lì, davanti al luogo del tesoro, nel momento in cui spuntava il primo raggio di sole. Perché solo in quel momento la porta si sarebbe aperta per richiudersi subito dopo. Ma… non bisognava dirlo a nessuno”.

 

r.t.

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