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Curiosità | 27 marzo 2019, 07:33

Dopo 5 anni il saviglianese Mattia Miraglio conclude il suo giro del mondo: "Stay Traveler, l'arrivo è solo l'inizio"

L'impresa denominata "Rainbowfeet" ha portato Mattia in giro per il mondo; la prima partenza nel 2014, stop per 18 mesi e quindi, nel 2017, la nuova tranche conclusasi ieri (26 marzo)

Mattia Miraglio - Foto Pietro Battisti

Mattia Miraglio - Foto Pietro Battisti

"Sono partito che mi sentivo un ragazzino impaurito, sono tornato che mi sento un uomo in grado finalmente di affrontare la vita e godermela. Non c'è bisogno di fare un viaggio come il mio per arrivare a queste conclusioni, ma questo è il modo in cui ci sono arrivato io. Per la cronaca non è finita qui ma anzi l'arrivo è solo l’inizio".

Si conclude così il post che il giovane saviglianese Mattia Miraglio ha pubblicato nella serata di ieri (26 marzo) sulla sua pagina Facebook. E per celebrare il raggiungimento del traguardo che si è prefissato sin dal 2014 - il giro del mondo - non si può che partire dalla sua conclusione, comunicata ufficialmente.

"Sono partito a 26 anni e sono riuscito aconcluderlo a 31. 5 anni di vita, 5 anni di progetto dove la mia testa ha praticamente pensato solo ed esclusivamente a questo - si legge nel post - . Ma il progetto in realtà si è evoluto più di una volta, si è trasformato in uno stile di vita".

"Il giro del mondo ha trasformato anche me, mi ha reso determinato e caparbio, mi ha fatto capire di che pasta sono fatto e ha placato le mie ansie. Ora so che per essere felice e godermi la vita mi basta anche solo una tenda e un po' di cibo. Per concluderlo però ho dovuto rinunciare a un'infinità di cose, come ad esempio la compagnia di chi amo, ma anche questo anziché indebolirmi mi ha reso più forte".

L'impresa, denominata "Rainbowfeet", è iniziata nell'aprile del 2014 da Piazza del Popolo a Savigliano e nelle intenzioni avrebbe dovuto portarlo in tutti i cinque continenti. Dopo 18 mesi, però, Mattia è stato obbligato a ritornare a casa per l'esaurimento delle risorse economiche da destinare al viaggio: a maggio 2017, poi, ha deciso di concludere l'esperienza ripartendo da Vancouver, Canada.

"Sono consapevole che molte delle cose e dei traguardi che avevo in testa non sono andati a buon fine, anzi alcuni di voi in passato e ancora oggi mi scrivono che è come se avessi lasciato qualcosa di incompiuto. Ma questo è il MIO giro del mondo, mio e basta, nessun record da battere, nessuna gara da vincere se non con me stesso. Questo giro del mondo serviva a farmi diventare la persona che sono oggi. Quindi haraggiunto il suo scopo ed entro i tempi che mi ero prefissato, per giunta".

simone giraudi

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