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Attualità | 15 aprile 2019, 19:05

Cuneo, il Centro antiviolenza traccia il bilancio del "suo" 2018: più della metà delle richieste d'aiuto è arrivata da donne italiane

Il presidente del Consorzio Socio Assistenziale del cuneese: "I numeri confermano come la violenza sia un fenomeno trasversale, non relegato a sole situazioni di disagio sociale"

Foto generica

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Nel corso del 2018 le donne che si sono rivolte agli sportelli e ai servizi che fanno capo al Centro antiviolenza del Cuneese sono state 620 e di queste 367 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.

Il 57,5% delle donne che hanno chiesto aiuto, sono italiane, per la quasi totalità residenti in Piemonte. Il 68% ha figli, minorenni in più del 72,8% dei casi. L’età della maggior parte di loro (31,3%) è compresa tra i 31 e i 40 anni, il 52,8% risulta coniugata mentre solo il 12% è separata e l’11,9% divorziata.

Il dato rispetto alla condizione lavorativa ci riporta una situazione pressoché equilibrata: il 46,8% sono donne regolarmente occupate mentre il 36,2% dichiara di non lavorare e il 2,4% è in pensione. Questi sono alcuni dei dati raccolti dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, capofila del tavolo che lavora sulla violenza di genere in ambito provinciale e che da più di un anno ha avuto il riconoscimento da parte della Regione Piemonte.

Il contrasto alla violenza sulle donne è un lavoro congiunto, da fare insieme a tutte le realtà del territorio che si occupano di sostenere le situazioni di difficoltà e fragilità familiare. I numeri confermano come la violenza sia un fenomeno trasversale, non relegato a sole situazioni di disagio sociale - spiega il Presidente del Consorzio Giancarlo Arneodo - . A questo proposito, un punto di svolta è stato sicuramente il momento della sottoscrizione di un Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise. L’esperienza del nostro territorio ci insegna infatti che solo grazie a un lungo percorso di collaborazione è possibile coordinare le attività, migliorare la qualità dei servizi e degli interventi, nonché ottimizzare le risorse e le energie impiegate”.

La rete dei servizi del Centro Anti Violenza del Cuneese opera gratuitamente a favore di tutte le donne che subiscono maltrattamenti e violenze e cercano un aiuto: si tratta di punti di ascolto nei quali volontarie formate, psicologhe, assistenti sociali e altro personale qualificato offrono l’ascolto, la protezione e un primo supporto alla donna che porta il suo malessere. Il servizio propone, pertanto, accompagnamento e consulenza alle vittime di violenza fisica e psicologica, assistenza e orientamento in situazioni critiche, appoggio psicologico, orientamento e consulenza legale, possibilità di progetti di accoglienza, non solo per le situazioni di emergenza.

Fanno parte della rete, oltre al Comune di Cuneo già coordinatore della Rete Antiviolenza, il Consorzio Monviso Solidale, il Consorzio per i Servizi Socio Assistenziali del Monregalese, il Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe Roero, le due ASL provinciali (ASL CN1 e CN2), l’ASO S. Croce e Carle, diverse Amministrazioni comunali (Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), la Croce Rossa Italiana - Comitato locale di Mondovì onlus “L’orecchio di Venere”, l’Associazione Mai+Sole, l’Associazione Scuole Tecniche San Carlo, l’Associazione Telefono Donna, la Cooperativa Fiordaliso e l’Associazione Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino.

comunicato stampa

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