In tanti si sono trovati questa mattina a dimostrare la propria solidarietà al popolo Curdo che sta vivendo ore drammatiche per l’attacco subito dall’esercito Turco.
L’appello è stato lanciato i giorni scorsi dal gruppo spontaneo “I Bogia Nen” e ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di cittadini: “La Turchia ha invaso il territorio del nord della Siria sotto il controllo dei Curdi, il Rojava. I Curdi sono stati determinanti nella lotta contro l’ISIS e hanno pagato con un altissimo tributo di sangue la liberazione di quei territori. Il Governo del Rojava, ancorché non riconosciuto a livello internazionale, è un governo democratico che garantisce i diritti civili di tutte i suoi cittadini, indipendentemente dal genere e dal credo religioso. La Turchia sta impiegando in questo attacco le milizie affiliate a Al Quaeda, organizzazione terroristica responsabile di numerosi attentati, fra cui l’attacco alle Torri Gemelle di New York nel 2001. L’attacco in corso nel nord della Siria è un’aggressione criminale da parte della Turchia, voluta da Erdogan, con la mal celata complicità degli Stati Uniti e della Russia” spiega Antonio Martorello.
Ecco che, questa mattina in tanti si sono ritrovati alle 11 in piazza Manfredi per esprimere il proprio sdegno nei confronti di questa guerra e dell’aggressore, il Governo Turco. Si è trattato di un presidio di solidarietà nei confronti del Popolo Curdo del Rojava cui hanno preso parte molti liberi cittadini insieme a CGIL Cuneo e ANPI Fossano.
“Ringrazio quanti hanno aderito al gruppo Bugia Nen per le idee e i contributi che ci porteranno e che hanno già cominciato a portarci – ha dichiarato oggi Antonio Martorello agli aderenti alla chat dei Bogia Nen -. Oggi siamo in po' di giri perché la nostra iniziativa ha avuto un discreto successo, ma ricordo a tutti che questo è un gruppo di discussione politica, non in partito o una lista civica e che proprio grazie alle discussioni, a volte anche spigolose, che riusciamo poi a mettere in campo iniziative valide. Direi di continuare così. Non montiamoci la testa e non smarriamo la rotta della speranza. Le esperienze, le delusioni, le vittorie e le sconfitte di ciascuno di noi siano il lievito per tutto il gruppo. Riprendendo la bella metafora di Marianna, muoviamoci in questo campo profughi politico con rispetto e curiosità. Grazie amici vecchi e nuovi e buon cammino, è un onore avervi per compagni di viaggio anche se fosse solo per poco”.
Soddisfazione al presente, ma desiderio di guardare al futuro sulla base di una spinta al dialogo progressista e democratico.
Le fotografie sono di Andrea Silvestro, il video di Antonio Mancinelli.