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Politica | 30 giugno 2011, 16:57

Paolo Demarchi: "Io in pole position per l'assessorato all'Agricoltura? Nessuno mi ha chiamato"

Dopo le dimissioni di Roberto Mellano dalla carica di assessore, si fanno i primi nomi per il suo successore. Il Pd dichiara che la Giunta Gancia non sta facendo nulla e Taricco annuncia: "Valutiamo se richiedere un consiglio straordinario"

Paolo Demarchi e Roberto Mellano

Paolo Demarchi e Roberto Mellano

Nella telenovela delle cariche in Provincia di Cuneo (4 sono quelle cambiate dall'inizio del mandato nel giugno 2009) da ieri è spuntato il caso dell'assessorato all'Agricoltura rimasto vacante. Tra i primi, e più ovvi, nomi si fa quello dell'attuale capogruppo Lega Nord in consiglio Paolo Demarchi, 28enne saluzzese. Lui, interpellato non si sbilancia: "Sono consigliere provinciale e così rimango. A me nessuno ha detto nulla, sarà la presidente a rimettere la delega". Infatti, bisogna attendere cosa si deciderà sempre che una decisione venga presa e le deleghe non rimangano in capo alla presidente Gianna Gancia. Le ultime parole di Demarchi sono per il collega Mellano: "Mi dispiace per lui perché ha fatto un buon lavoro".

Per l'Italia dei Valori, il PD si è già fatto sentire mercoledì sera, rappresentata dal non più tesserato Fabio Di Stefano "L'assessore non va sostituito, io darei la delega ad un assessore già attivo. Le deleghe e le teste sono già troppe (10, ndr)". Di Stefano punta sulla riduzione dei costi della politica, in linea con il pensiero leghista e con la sua personale intenzione di cercare un'etica trasversale tra i partiti che ultimamente si trovano con problemi di convivenza al loro interno. Problemi che evidenzia lo stesso consigliere provinciale dell'IdV: "Non ho rinnovato il tesseramento perché non ho convisio alcune scelte nazionali e locali. C'è un'ottima base volenterosa di giovani come quelli di Alba, ma su certe scelte che piovono dall'alto del Partito rimango perplesso".

Comunque Mino Taricco del Pd, ex assessore regionale all'Agricoltura, chiarisce: "Non abbiamo ancora posto la questione, ma a suo tempo già sollevammo la discrepanza tra le troppe nomine alla luce dei proclami leghisti sui tagli dei costi della politica. Il tema rimarrà quello, ma di fondo la Giunta Gancia non sta facendo nulla o poco più di nulla, oltre al fatto che ha una pesante situazione interna sia insita alla Giunta che nel partito. Nei prossimi giorni valuteremo se richiedere un consiglio straordinario".

FrAi

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