/ 

Che tempo fa

| 21 aprile 2012, 19:04

Dal sud ovest sardo, escursioni giornaliere in auto attraverso magnificenze paesaggistiche

I consigli del giornalista Cesare Bettini per godere appieno le bellezze naturalistiche dell'area compresa tra Cagliari, Teulada, Sant’Antioco e Domusnovas

Perda Liana

Perda Liana

Le possibilità di compiere raid giornalieri dal Sud Ovest della Sardegna sono infinite. I viaggi che compio sono a velocità ridotta (massimo 105 km/h per non sprecare carburante). Servono per distendermi i nervi, per curarmi dalle sofferenze interiori, per meditare su quello che farò da grande… (ho di nuovo voglia di tornare ad esercitare l’arte del disegno) e spero per dare qualche idea a voi, miei assidui lettori, oltre che agli albergatori del Sud Ovest se sollecitati dai loro clienti a fornire proposte attraenti. Abito a Carbonia ed i tempi sono sintonizzati su detta località, ma, compiuti i debiti calcoli, ci sono variazioni massime di quarantacinque minuti sulla tabella di marcia a partire da Cagliari o da Sant’Antioco.  

Ordunque: una domenica sono andato a Laconi, partendo da Carbonia alle 10, 30. Dopo aver superato Villamassargia, Siliqua, Vallermosa, Samassi sono entrato sulla Carlo Felice. Tramite la 131 sono arrivato a Uras, quindi ho deviato per Morgongiori – Laconi. Ho fatto una passeggiata nel bellissimo Parco Aimerich, pranzato all’Hotel Le Magnolie (piatto assai particolare: tagliatelle con tartufi di Laconi), due brevissime escursioni alla tomba dei giganti e al pozzo sacro di Nuragus, attraversato Barumini, lambito Tuili, Pauli Arbarei e Villanovaforru. Mi sono immesso di nuovo sulla 131, uscito a San Gavino Monreale, sfiorato Villacidro, attraversato Vallermosa, Iglesias, arrivato al Tempio di Antas alle 16, un attimo prima che iniziasse il trattenimento il lingua sarda (allietato da canti che mi hanno traforato il cuore, eseguiti dall’encomiabile Coro di Fluminimaggiore).

La domenica delle Palme sono partito alle 9 da Carbonia, passato da Villamassargia, Siliqua, Vallermosa, Furtei, Villamar, Gergei, sfiorato Nurri, attraversato il ponte sul Flumendosa, inerpicato tramite la fantastica strada asfaltata in mezzo alla foresta di lecci, bivio di Sadali per Seulo, altra foresta, ancora più bella, raccolta, misteriosa, odorosa di muschio. A Seulo sono arrivato alle 11,45. Ho prenotato il pranzo all’hotel Miramonti e mi sono avviato verso Gadoni per visitare la Miniera di Funtana Raminosa. Sono tornato in hotel alle 13 dove mi aspettava un pranzo tipico (caglio, pancetta di montagna, ravioli super, braciola esuberante ed un tiramisù buonissimo). Dopo pranzo ho percorso una strada fantastica, molto panoramica e aerea sulle vallate circostanti che parte proprio davanti all’Hotel Miramonti, subito dopo la zona artigianale ed il campo sportivo: la Seulo – Villanovatulo. Da quest’ultima località ho percorso la strada per Santa Sofia, deviato per Isili, raggiunto Mandas, Suelli, Senorbì, San Sperate, Assemini, Siliqua, Villamassargia, Carbonia (dove sono arrivato alle 17,30).

Cosa ho visto? Tradizioni popolari legate alla Pasqua, magnificenze paesaggistiche, una fioritura da fiaba, il Lago del Flumendosa solcato dal vaporetto a pale (tipo Mississipi), foreste incantate e magiche a non finire, montagne, ruscelli, fontane, nuraghi, montagne e ancora montagne: in pratica la fisionomia ambientalistica della Sardegna, celata a coloro che amano solo soltanto unicamente la balneazione.

Il venerdì di Pasqua sono partito alle 16 da Carbonia ed alle 18,30 ero di nuovo all’hotel Miramonti di Seulo dove mi aspettavano una ventina d’amici continentali arrivati con le auto fuoristrada. Abbiamo cenato, gustando, oltre il resto, piatti insoliti: prosciutto arrostito spruzzato d’aceto balsamico, tartufi di Seulo, fregola in brodo con formaggio fresco di capra. Il giorno dopo (Sabato Santo) ho compiuto con gli amici un lungo tour (ospitato a bordo dell’auto fuoristrada capofila) per salire sui monti che attorniano Seulo da cui si spazia sull’infinito a 360°. In lontananza la visione emblematica dell’avventura in montagna: Perda Liana.

L’altra mattina sono partito alle 8 da Carbonia ed alle 9,30 ero a Setzu, delizioso centro abitato della Marmilla, ordinato, armonioso, pulitissimo, da cui sono salito in auto verso la sommità della Giara di Gesturi passando vicino ad una domus de janas neolitica. Ridisceso, sono andato a Gesturi per studiare il percorso più panoramico per salire sulla Giara. Ritengo che il migliore sia quello che parte da Tuili. Alle 15 sono tornato a Carbonia. Con questo scarno diario automobilistico spero d’aver contribuito a delle idee per basi di partenza dal Sulcis o da Cagliari. Per chi mi chiede ulteriori approfondimenti aggiungo che sulla Giara di Gesturi non si circola con le auto, si parte in auto da Gesturi o da Tuili o da Setzu per depositare le vetture sulla sommità (presso appositi parcheggi) e quindi fare lunghe e corroboranti passeggiate a piedi, in una natura da sogno per i panorami, arricchita da boschi di quercie da sughero e laghetti fioriti di ranuncoli (possibilità di vedere pascolare i cavallini semi-selvaggi). Rammento ai cultori delle arti pittoriche cinquecentesche che nella parrocchiale di Tuili si trova il retablo del Maestro di Castelsardo (Gioacchino Cavaro) e che in quella di Villamar c’è il gigantesco retablo di Pietro Cavaro.

Caterno Cesare Bettini

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium