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Attualità | 16 luglio 2013, 08:15

Paesana, la Casa di riposo diventa “struttura privata”: appalti più facili, meno burocrazia, più risparmi e personale senza più mobilità

Ma gran parte del Consiglio d’Amministrazione continuerà a venire nominato dall’Ente pubblico: 3 dal Comune di Paesana, 1 dai 3 Comuni dell’Alta Valle Po ed uno soltanto da un soggetto privato, la Parrocchia

Paesana, la Casa di riposo diventa “struttura privata”: appalti più facili, meno burocrazia, più risparmi e personale senza più mobilità

Una privatizzazione che proprio privatizzazione non è, se non per ciò che riguarda soprattutto il personale e lo snellimento delle pratiche burocratiche ed – ancor più delle gare d’appalto. Che s chiama “cambio di indirizzo giuridico” e trasformerà l’Ente da “Istituto pubblico di assistenza e beneficenza” (Ipab e quindi organismo pubblico) in struttura privata “non a fine di lucro”, peraltro in ossequio ad una specifica Legge Regionale e che non precluderà comunque in alcun modo l’accesso a fondi e finanziamenti pubblici.

Se non proprio una sorta di rivoluzione, è quantomeno un momento topico della sua esistenza (odierna e futura), quello che si appresta a vivere la Casa di riposo di Paesana che dall’ottobre scorso si chiama “Casa di riposo di Valle”, stante l’accordo di programma stipulato con Crissolo, Ostana ed oggi finalmente anche Oncino, voluto per cercare di sfuggire alle spire di un’Asl che parla di sovrapposizioni e, in particolare per la Casa di riposo di Paesana di un sovradimensionamento (70 posti letto per un paese al quale ne sarebbero sufficienti 30).

L’annuncio è stato dato l’altra sera, nel corso di un incontro con l’Amministrazione Comunale e con i sindaci dell’Alta Valle iniziato con l’ormai consueta puntualizzazione su alcuni articoli di stampa.

Appalti più snelli e libero accesso alla trattativa privata anche per ciò che concerne il massiccio intervento da 700mila euro si appresta a subire, composizione del Consiglio d’amministrazione che – dopo ottobre - cambia ancora (3 membri nominati dal sindaco di Paesana, 1 da quelli dei Comuni dell’Alta Valle ed uno da un Ente privato, individuato nella Parrocchia), ma soprattutto dipendenti che se da un lato conserveranno l’attuale retribuzione, dall’altro perderanno l’ombrello protettivo della “mobilità”, mentre l’Ente si sgraverà delle assenze retribuite (quelle per malattia e congedi vari su tutte) che finiranno a carico dell’Inps o degli altri Enti preposti: eccoli i vantaggi che deriveranno dall’operazione. Con conseguente notevole risparmio per le casse della “Casa di riposo” se si considera, tanto per fare un esempio, che a tutt’oggi le giornate di “mutua” sono state quasi 170. Come se un dipendente, in questi 6 mesi, non fosse venuto a lavorare.

Paradossalmente i lavori di ristrutturazione comporteranno una trasformazione della struttura con conseguente diminuzione dei posti letto, che passeranno dagli attuali 71 posti a 60. Mentre in questi giorni la Casa di riposo si è vista accreditare e convenzionare di 27 posti “Rsa” da parte dell’Asl ed ha acquisita la “continuità ospedaliera”, una sorta di lungodegenza destinata a pazienti appena dimessi dopo un ricovero ospedaliero che ancora necessitano di quell’assistenza infermieristica di cui a casa non godrebbero.

L’ultima novità “interna” è che Cinzia Picca è stata appena nominata responsabile delle struttura, nell’ottica di quella che il presidente Aldo Nosenzo definisce la “depresidenzializzazione” dell’Ente. E che in altri termini si legge “meno responsablità” per il presidente.

W.A.

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